Kathmandu, 4 maggio 2015 - Il governo nepalese ha chiesto ai team di ricerca e soccorso provenienti da 34 Paesi di lasciare il Paese in quanto dopo nove giorni non è più necessaria la loro presenza. «Siamo molto grati dello loro lavoro - ha detto il portavoce del ministero degli Interni Laxmi Prasad Dhapal - ma secondo gli standard internazionali la fase di ricerca dei superstiti termina dopo sette giorni. Il governo ha già chiesto al ministero degli Esteri di inoltrare le richieste alle rispettive ambasciate». E questo nonostante il ritrovamento, ancora oggi, di superstiti. Circa la metà dei 4.050 volontari stranieri, ha aggiunto, "stanno per partire". Il personale inviato da Giappone, Ucraina, Regno Unito, Turchia e Olanda ha già fatto i preparativi.
Entro venerdì si prevede che tutti i team abbiamo lasciato il Paese. Le squadre di soccorso, grazie alle unità cinofile e alla tecnologia, sono riuscite a estrarre 16 persone vive, in maggior parte da palazzi crollati a Kathmandu. Attualmente le operazioni di soccorso e di sgombero delle macerie sono gestite da 132 mila soldati e poliziotti dislocati nei distretti terremotati. Secondo quanto riferito dalla Protezione civile non ci sono unità cinofile italiane impegnate nella ricerca dei sopravvissuti. Mercoledì scorso si è mosso dall'Italia verso il Nepal un team misto di operatori della Protezione civile e Vigili del Fuoco. Con loro, una squadra di specialisti di chirurgia d'urgenza di Pisa. Domani sarà completata la realizzazione dell'ospedale da campo allestito dagli italiani. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]