
Ologramma (Afp)
Brigham, 24 gennaio 2018 - Ancora una volta l'uomo è riuscito a trasformare in realtà quello che fino a ieri era solo una fantasia di Hollywood. Questa volta si tratta degli ologrammi , come quelli di 'Guerre stellari', che ora sono una realtà più vicina e completa, grazie alle 'sculture di luce' tridimensionali che si muovono, e che a differenza degli ologrammi finora ottenuti in laboratorio, possono essere osservate da tutte le angolazioni senza bisogno di supporti visivi di alcun tipo. La notizia è comparsa sulla rivista Nature, che ha riportato i risultati ottenuti dai ricercatori americani della Brigham Young University nello Utah.
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Il gruppo, diretto da Daniel Smalley, le chiama 'immagini volumetriche', visto che occupano un vero spazio tridimensionale. Per realizzarle è stata messa a punto una tecnica nuova: tramite "una 'trappola di luce'", gli scenziati hanno "intrappolato un oggetto con le dimensioni di un granello di polvere, per illuminarlo con un fascio di luce laser che cambia colore", commenta il fisico Roberto Di Leonardo, dell'università Sapienza di Roma. Queste particelle funzionano un pò come delle "lampadine o dei pennelli" che 'immersi' nei diversi colori della luce 'dipingono' e creano immagini 3D nell'aria."Si disegna un pixel alla volta, spostando nello spazio a tre dimensioni la microparticella che diffonde la luce laser che la illumina", continua Di Leonardo.
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Leia's iconic hologram scenes. Still one of my favorite moments in #starwars history💗 @HamillHimself pic.twitter.com/AsE6mUGHJi
— Star wars fan forever (@ukstarwarsfan98) 17 gennaio 2018
Le immagini ottenute sono ancora piccole, non più grandi della punta di un pollice, ma presentano una altissima risoluzione. In futuro potrebbero, secondo i ricercatori, i medici potrebbero usarle per fare pratica di chirurgia attraverso la visualizzazione del corpo umano in 3D o le si potrebbe impiegare per avere mappe più precise per il controllo del traffico aereo. "Questa tecnica è interessante ma va migliorata, perchè necessita di molto tempo per fare disegni piccoli - conclude Di Leonardo - ma Il filone di ricerca è molto promettente. Oggi viviamo in un mondo digitale con cui interagiamo da uno schermo piatto. Si sta lavorando, con la realtà virtuale e aumentata e con gli ologrammi per creare oggetti digitali tridimensionali con cui interagire. Con queste immagini volumetriche c'è il vantaggio che non servono visori speciali come con la realtà virtuale".