La fuoriclasse assoluta vince con un braccio rotto, la debuttante azzurra finisce subito sul podio: il mondiale femminile di ciclismo incorona l’ennesima prodezza dell’olandese Annemiek van Vleuten, 40 anni tra qualche settimana, capace di vincere nonostante un gomito fratturato per una caduta nella crono a squadre di mercoledì scorso. Il mondiale arriva in una stagione nella quale la van Vleuten ha vinto anche i tre grandi giri e la Liegi-Bastogne-Liegi.
Sul podio anche l’azzurra Silvia Persico, bronzo nella volata per il secondo posto alle spalle della belga Lotte Kopecky. La Van Vleuten è partita in contropiede all’ultimo chilometro, arrivando sotto il traguardo senza quasi poter alzare le braccia per esultare, a causa dell’infortunio. Un’impresa d’altri tempi, ma l’Italia ha di che gioire per il terzo posto della Persico, che vinse la stessa medaglia ai Mondiali di ciclocross di inizio anno: "È stata una corsa dura e sulle ultime due ascese ho sofferto tanto, ma sono riuscita a riprendere le prime – ha raccontato la Persico –. Certo non pensavamo al numero di Annemiek, che ha sofferto tanto quanto la sottoscritta in salita. Non avevo le gambe per andarle dietro, e nemmeno le altre. La medaglia ripaga del lavoro fatto dalla squadra, un gruppo fantastico, ed è la conclusione di una stagione fino ad oggi molto positiva".
Soddisfatto il ct Paolo Sangalli: "Su un percorso simile non potevamo fare di più, essere sul podio è un ottimo risultato - ha detto -. Silvia è stata brava a resistere nei giri finali".
La più incredula per il risultato è proprio la Van Vleuten: "Non posso crederci. Avrei dovuto portare l’acqua oggi con il gomito rotto. Ed eccomi qui, campionessa del mondo. È la mia vittoria più grande, sono passata da un incubo a un sogno. Ero partita solo per aiutare le amiche".