Mercoledì 24 Aprile 2024

Van Aert il campione che vince in tutti i modi Finisce in lacrime la tappa dominata ai 51 orari

Ha trionfato in volata, in fuga e lo avrebbe fatto anche in montagna: oggi passerella finale che incorona Vingegaard

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di Angelo Costa

D’accordo il duello Vingegaard-Pogacar, i bei gesti, chi vince per il fratello scomparso e chi lo fa dopo aver visto la morte in faccia: la meraviglia di questo fantastico Tour è Wout Van Aert. Ha vinto in volata, ha vinto in fuga, avrebbe vinto anche in montagna se non avesse dovuto sottostare alle strategie di squadra, è andato all’attacco ogni volta che è uscito dall’hotel: a completare una corsa pazzesca, il belga vince anche a cronometro. Terzo successo di tappa, metà del conto della sua Jumbo, ottavo podio in questa edizione: se questo è un eterno secondo, come qualcuno si è azzardato a definirlo, averne.

Che dire ancora di un fenomeno così? Van Aert è uno che vince con la neve e col caldo africano, domina in strada e nel fuoristrada, sa correre per sé e per gli altri. Cacciatore di tappe e di classiche, è inutile chiedersi se un giorno vincerà un grande giro: per sperarlo, dovrebbe snaturarsi. Meglio tenersi questo Van Aert, che sulle calde strade di Occitania ci mette la cattiveria e l’insaziabilità utili a dimenticare la fatica fatta fin qui: è il segreto di una crono nella quale il belga a 51 orari (‘Un tornado’, commenta in tv l’ex signore in giallo Wiggins) si lascia dietro i primi tre della classifica, che lo spaventano fino all’ultimo, e la sua bestia nera, il nostro Pippo Ganna, già battuto a Copenaghen il primo giorno ma senza la gioia del successo.

Piange di felicità Van Aert, che aspetta sul traguardo il suo leader Vingegaard quasi a ringraziarlo di non averci dato dentro nel finale, piange anche il piatto italiano: nemmeno Ganna, che sperava di farsi un regalo per i suoi 26 anni in arrivo domani, riesce a portare in attivo il bilancio di una spedizione inesistente in classifica e solo due volte sul podio di giornata. Sfuma così l’illusione di poter interrompere il digiuno di tappe che dura da tre anni, quando Nibali si impose in una tappa alpina proprio il penultimo giorno: più che storia, sembra preistoria.

Ordine d’arrivo ventesima tappa: Lacapelle-Rocamadur di 40,7 km a cronometro: 1) Wout Van Aert (Bel, Jumbo) in 47’59’’ (media 50,893), 2) Vingegaard (Dan) a 19’’, 3) Pogacar (Slo) a 27’’, 4) Thomas (Gbr) a 32’’, 5) Ganna a 42’’, 6) Mollema (Ola) a 1’22’’, 7) Cattaneo a 1’25’’. Classifica: 1) Jonas Vingegaard (Dan, Jumbo) in 76h 33’57’’, 2) Pogacar (Slo) a 3’34’’, 3) Thomas (Gbr) a 8’13’’, 4) Gaudu (Fra) a 13’56’’, 5) Vlasov (Rus) a 16’37’’, 6) Quintana (Col) a 17’24’’, 31) Velasco a 2h 05’15’’.