Venerdì 26 Aprile 2024

Ultima chiamata Milan, una missione per Ibra

Occorre vincere contro il Liverpool a San Siro e sperare che Porto e Atletico pareggino. E Zlatan giura amore eterno ai rossoneri

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Ilaria Checchi

Quando le imprese sembrano impossibili spesso sono i supereroi a trovare una soluzione: a questo pensiero si deve aggrappare il Milan, che domani sera a San Siro affronterà il Liverpool giocandosi l’ultima carta del mazzo per continuare il suo percorso in Champions League. Una sfida crocevia il cui risultato in sé potrebbe non bastare: per il Diavolo, oltre che battere gli inglesi, sarà infatti fondamentale che Porto e Atletico Madrid pareggino tra loro oppure che la differenza reti rossonera sia migliore di quella degli spagnoli, nel caso in cui i Colchoneros dovessero superare la truppa di Conceicao.

Lasciando perdere i calcoli, il Diavolo sa già a quale uomo consegnare le chiavi del team, il supereroe alla caccia dell’ennesimo, personalissimo record da battere: Zlatan Ibrahimovic è pronto a caricarsi il Milan sulle spalle diventando il protagonista del martedì sera di Champions che lo aspetta. Ieri sera ha promesso amore praticamente eterno: "Voglio giocare il più possibile e spero di rimanere al Milan per tutta la vita. Voglio vincere ancora uno scudetto", ha detto a ‘Che Tempo che fa’, parlando del rinnovo del suo contratto che scade al termine di questa stagione. "Non so cosa ci sarà dopo il calcio perciò ho un po’ paura di smettere. Vediamo, ma voglio continuare a giocare", aggiunge il quarantenne svedese. Se dovesse segnare un gol al Liverpool, diventerebbe il giocatore più anziano ad aver segnato nella competizione europea più importante, superando Francesco Totti: contro l’Atletico ci ha pensato il "salvatore" Messias a tenere vive le speranze rossonere, ora è tempo che Ibra lasci il segno in una sfida che potrebbe entrare nelle pagine di storia.

La partita ormai archiviata contro la Salernitana ha permesso a Pioli, visto il copione non certo duro da affrontare, di far rifiatare Zlatan per tutti i 90 minuti, preservandolo così per la squadra di Klopp: gli ormai noti problemi di infermeria a Milanello, infatti, portano lo svedese a diventare quasi una scelta obbligata per il tecnico emiliano, costretto a fare a meno di armi come Giroud o Rebic, sperando poi che la botta accusata da Leao contro i campani non porti strascichi importanti.

L’attaccante francese, prima alternativa a Ibra, sta bruciando le tappe e potrebbe essere pronto al rientro già per il big match tra il Diavolo e il Napoli, in programma il 19 dicembre oppure, nella peggiore delle ipotesi, per la trasferta toscana del 22 contro l’Empoli.

La sera di San Siro, sul cui supporto la squadra e Pioli puntano tutto, sembra quasi scritta apposta per il numero 11, la cui esperienza in Champions League non è stata finora soddisfacente nel corso della sua carriera: Zlatan sa che partite come queste non capiteranno facilmente nel suo futuro e questo potrebbe rappresentare l’input giusto per dare il meglio di sé, dimostrando una volta ancora che la carta d’identità è solo un numero e che "l’Ibra supremacy" è sempre d’attualità.

Attacco a parte, con lo sfortunatissimo Pellegri fermato fino a gennaio 2022 da uno stiramento dell’adduttore destro, il tecnico rossonero potrà contare nuovamente su Calabria a fine dicembre e su Castillejo tra una settimana, motivo per cui l’undici potenziale contro il Liverpool lascia poco spazio ai dubbi: Tomori, Romagnoli ed Hernandez sono confermatissimi, con Kalulu favorito su Florenzi a destra, mentre a centrocampo spazio alla coppia assodata Tonali-Kessié.

Sulla trequarti Pioli punterà sull’estro di Diaz al centro e sulla qualità di Leao a sinistra, lasciando aperto il duello a destra tra Saelemaekers e Messias.