Giovedì 25 Aprile 2024

Tom Brady e gli altri 40enni: generazione di fenomeni

Vince il settimo Super Bowl e a 43 anni è sempre decisivo. Da Valentino Rossi a Buffon e Ibra, quei campioni senza età che le suonano ancora ai giovani

Tom Brady con la famiglia festeggia la vittoria del Super Bowl (Ansa)

Tom Brady con la famiglia festeggia la vittoria del Super Bowl (Ansa)

Pare che qualcuno lo abbia paragonato a Joe Biden, vedendolo incredibilmente conquistare il settimo Super Bowl di football americano. Il nuovo inquilino della Casa Bianca è il più anziano ad essere stato eletto presidente per la prima volta. Così come Tom Brady, a 43 anni, era ormai considerato buono per la rottamazione: e invece, alla faccia dei Patriots che lo avevano scaricato, il compagno della top model brasiliana Gisele Budchen ha trascinato la nuova squadra, i Tampa Bay Buccaneers, al trionfo nell’evento che inchioda gli States davanti alla televisione. Un prodigio a dispetto dell’età. O forse grazie all’età, perché no?

Ora, qui conviene dire che pure Mario Draghi potrebbe (via, solo anagraficamente, ci mancherebbe) essere il padre dei due Matteo, il Renzi e il Salvini, nonché di Giggino Di Maio. E astenendosi il cronista da qualunque impietoso giudizio, andiamo pure avanti: volere o volare, questo sembra essere non già un paese, ma addirittura un mondo per vecchi.

Prendiamo lo sport, giusto per stare in tema. Brady è un esempio e a suo modo una leggenda, persino per chi felicemente ignora le dinamiche del football americano. Lui fa il quarter back, cioè dirige il gioco, ispirando le progressioni e gli scatti di ragazzi venuti al mondo molto più tardi di lui.

Ma che dire di Zlatan Ibrahimovic, quarant’anni l’autunno prossimo, orgoglioso capolista in serie A con il Milan, fra una doppietta e un balletto in preparazione della comparsata al Festival di Sanremo? È un Fenomeno lui, come peraltro mai si stanca di ricordarci con i suoi imbarazzanti post sui social, o sono troppo scarsi gli eredi? È colpa dei giovani bamboccioni, come ebbe a dire Tommaso Padoa Schioppa, all’epoca ministro del Tesoro, o è merito dei veterani, dei vegliardi, degli Eroi che aspirano impunemente all’Eternita’? Per dirla con Totò: siamo uomini (maturi) o caporali (imberbi)? Siamo vincoli o sparpagliati?

Lo sport (ma non solo lo sport, come già detto e dimostrato) nel nuovo millennio diventa una vetrina perfetta per i Vecchi. È come se, a dispetto del virus crudele, la longevità di massa si traducesse in un elisir di giovinezza per chi non si stanca di inseguire traguardi.

Domanda: ma quanti anni ha Valentino Rossi?!? Vinceva già in moto quando a New York le Torri Gemelle stavano ancora in piedi e Bin Laden era un illustre sconosciuto. Ed è sempre lì, il Vale, in sella alla sua Yamaha. Non bastasse, tra poco in Formula Uno tornerà sulla griglia di partenza Fernando Alonso, che in questo 2021 entra a far parte dell’esercito degli Anta. Mentre il suo collega Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo al volante di una Ferrari (era il 2007, mica ieri l’altro, eh), continua a correre, con l’Alfa Romeo. E di primavere sulle spalle il finlandese ne ha addirittura 42.

Sicché, sempre lì torniamo. Bravi gli irriducibili (e mettiamoci pure Gigi Buffon, che va per i cinquanta e sempre insegue la Champions con la Juventus) o inadeguati i potenziali successori? E c’entra qualcosa, con questa clamorosa rivolta della Pantera Grigia, il progresso della medicina e della scienza? Boh. Facciamo l’INPS main sponsor della prossima Olimpiade, sempre pandemia permettendo, e non parliamone più.