Giovedì 25 Aprile 2024

Berrettini non vince più, sconfitto anche a Indian Wells: tutti i perché della crisi

Dalle pubblicità alla lunga lista di conquiste fuori dal campo come Melissa Satta: l'azzurro è accusato di pensare poco al tennis. Ma da due anni è un calvario continuo di infortuni

Roma, 11 marzo 2023 - Matteo sa come andare più veloce: sul web con la fibra. E sa come anticipare l'avversario di turno: la forfora. Eppoi Matteo sa bene che "Chi ha l'energia giusta sceglie di non sprecarla". No, non una roba di campo, semmai lo spot di un brand di energia e gas. Lo vediamo allegro e felice nel districarsi tra una botta di shampoo o una lampadina con quel suo bel sorriso aperto.

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini

Eh sì, sorride sempre Matteo Berrettini. Sempre e ovunque, tranne quando è in campo, perché le sconfitte si accumulano più dei contratti pubblicitari. Lo ha bastonato anche chi non avrebbe mai dovuto farlo, Nicola Pietrangeli, ambasciatore del tennis azzurro nel mondo – quindi fuoco amico, perché Matteo è perno della Nazionale capitanata da un brillantissimo Volandri – "Mi sembra che Matteo si stia dedicando più alla pubblicità che al tennis... Non vorrei che facesse la fine di Volandri, che dopo aver battuto Federer a Roma non vinse più una partita. Berrettini è un bravo ragazzo, ma è un po' come era Panatta: fantastico dalla vita in su, ma le gambe...", ha detto recentemente l'ex stella del tennis italiano con un 'paghi uno prendi tre' e cioè bastonando in un sol colpo il Nostro, Adriano e Filippo. Niente male. C'è chi sottolinea come i pensieri del caro vecchio Nic ha volte facciano fatica a rincorrerne le parole. Ma non è di Pietrangeli che ci stiamo occupando, sebbene sia entrato duro su quella che, evidentemente e secondo lui, sarebbe una sorta di sindrome da spot. Cioè, equazione facile e 'Tripla T': troppi spot, troppe distrazioni, troppe sconfitte. Come l'ultima a Indian Wells contro il nipponico Taro Daniel, uno fuori dai primi 100 al mondo.

Quindi colpa dei soldi. Già detto equazione troppo semplice? A parte che chi segue il tennis sa come gli atleti siano una vera e propria azienda viaggiante: staff, osteopata, fisioterapista, coach e poi voli, alberghi, spese impreviste. Ogni torneo costa un mutuo per la prima casa e se non si va avanti, beh, si va sotto nel foglio excel. D'accordo, sto esagerando perché poi Matteo ha la fila degli sponsor, è vero, e sta guadagnando un sacco. Alla storia degli spot non diamo retta però, con tutto il rispetto per Nic.

C'è chi invece inchioda Cupido alle sue responsabilità quale peggior nemico del Nostro. A guardarla da fuori, in effetti la miscela 'vita da spot + nuova fidanzata' potrebbe dare l'idea di una fatal doppia distrazione. Ma ci si dimentica che il nostro ragazzone ne ha passate di ogni sul piano fisico. Ad Acapulco è uscito tra i fischi, dove si ritirò lo scorso anno. Lì c'è un tasso di umidità altissimo ed evidente come suoi muscoli soffrano. E così ecco il guaio al polpaccio a pochi giorni da Indian Wells. Da due anni Matteo soffre di infortuni continui che lo hanno messo fuori gioco in tanti, troppi tornei. A Melbourne 2021, la lesione addominale lo ferma per due mesi. A Wimbledon gioca la finale contro Djokovic con la coscia malandata. E a causa di quello sforzo deve dire addio alle Olimpiadi di Tokyo. Poi ci si mettono le infiammazioni al collo che gli impediscono di giocare Vienna e Bercy Ancora il muscolo addominale lo tradisce prima delle Finals di Torino, dove viene sostituito da Sinner. E niente Indian Wells per l’operazione alla mano destra. Come se non bastasse, arriva anche il Covid a metterlo ko, prima di un acciacco al piede sinistro che lo ha messo al tappeto per le finals di Davis a Malaga. E lì Matteo era a bordo campo a soffrire e tifare per i suoi compagni. Due anni di infortuni, altro che spot, Melissona o Pietrangeli. Due anni che metterebbero in ginocchio chiunque, perché lo sport a volte è come nella canzone di Giorgia e Jovanotti: "Tu mi porti su, poi mi lasci cadere".