Giovedì 25 Aprile 2024

Spie e diritti, Qatar senza pace

Doriano Rabotti

Mancavano giusto loro, Amnesty International e le spie della CIa. L’impressione è che il mondiale in Qatar stia diventando come il campo del calcetto per il lunedì sera, chi passa per primo si segna per due ore di fama e polemiche.

Che non sia un mondiale come gli altri (per noi italiani in realtà è uguale a quello prima, da guardare solo alla tv), lo sappiamo dal giorno in cui furono scelti il Qatar e l’inverno, luogo e tempo anomali. Ma qui ogni giorno spunta un caso nuovo. E se quello che coinvolge il ct inglese Southgate è la coda di altre denunce simili, la storia che arriva dalla Svizzera è talmente surreale e fuori scala che potrebbe benissimo essere vera.

Southgate è stato accusato da Amnesty International di non essersi schierato contro gli organizzatori, per aver detto che "i lavoratori del Qatar sono uniti in una cosa: vogliono che il torneo si disputi".

La tv Svizzera Srf invece ha denunciato ieri un’operazione di spionaggio a livello globale lanciata dal Qatar "con una società gestita da ex agenti della Cia e un budget di 387 milioni di euro". L’operazione chiamata ‘Project Merciless’ si sarebbe svolta soprattutto in Svizzera, dove hanno le loro sedi Fifa e Uefa, e sarebbe stata avallata dai vertici dell’emirato. "L’obiettivo era fare in modo che non ci fossero cambiamenti di posizione nella Fifa". Che non ha voluto commentare.

Vediamo chi è il prossimo.