Venerdì 26 Aprile 2024

"Shiffrin un fenomeno, è il record del talento"

Mikaela vince per l’87esima volta in Coppa e supera Stenmark, Thoeni: "Domina con naturalezza, ma evitiamo confronti tra epoche diverse"

Migration

di Leo Turrini

"Sinceramente non credevo che il record di Stenmark potesse essere battuto. Ma è una bella cosa, lo sport si evolve e in fondo grazie alla impresa della americana Shiffrin possiamo ricordare a chi non c’era quanto grande sia stato Ingemar…".

Gustavo Thoeni è mio amico da tanti anni. Ci siamo conosciuti nel periodo in cui era l’allenatore di Alberto Tomba. Un’epoca fantastica, per chi ha avuto la fortuna di viverla in presa diretta.

"Anche Alberto è stato un fenomeno – sospira Thoeni dalle nevi della sua Trafoi –. È stato un onore lavorare con lui. Tomba di gare di Coppa ne ha vinte cinquanta, tra slalom e gigante. Più le medaglie olimpiche e mondiali. Si è avvicinato al mito dello svedese, che però era unico".

In che senso?

"Ingo, come lo chiamavamo, era un mostro per classe e continuità. Ci fu un inverno in cui trionfò in dieci giganti su dieci! Io l’ho battuto in quel famoso parallelo del 1975 in Val Gardena, la nostra sfida incollò al televisore più di venti milioni di italiani. Ma proprio quel giorno mi resi conto che il futuro apparteneva allo svedese".

Adesso però Mikaela Shiffrin ha fatto meglio, 87 successi contro 86…

"Siamo di fronte ad un altro fenomeno, stavolta al femminile".

Meglio lui o meglio lei?

"Come dicevo anche quando mi accostavano a Zeno Colò, mai fare paragoni tra protagonisti di ere diverse. È cambiato il contesto, gli sci sono figli di una tecnologia modernissima, per tacere di scarponi, tute eccetera. E può darsi che per effetto del cambiamento climatico nemmeno la neve sia più quella di una volta. Poi, posso aggiungere una cosa?"

Prego.

"Ai tempi miei e di Stenmark le discipline erano tre: discesa, slalom e gigante. Il superG fu inventato quando io già avevo smesso di sciare. Ingemar gareggiava ancora, ma non amava la velocità. Invece Mikaela Shiffrin è una polivalente, fa tutto con estrema naturalezza. E si vede!"

Come mai Stenmark non disputava le libere?

"Io le facevo, a Kitzbuehel persi per appena un centesimo contro un fuoriclasse austriaco, Franz Klammer. Ma credo che Ingemar non si sentisse sicuro. Una volta fece anche un tentativo ma cadde in prova e finì all’ospedale. Così si limitò alle competizioni tra porte e paletti e visti i numeri non si può dire gli sia andata male, anche se magari ha rinunciato ad altri successi…".

Caro Gustavo, formidabili quegli anni…

"Eh, davvero. Ma la vita va avanti e ha detto bene Stenmark quando lo hanno informato del sorpasso firmato dall’americana. I record sono fatti per essere battuti".