Mercoledì 24 Aprile 2024

Rinopolmonite, niente focolaio a Trento Ma l’epidemia preoccupa

di Paolo Manili

Dopo che anche l’ultimo evento internazionale di salto ostacoli rimasto in calendario in Europa, quello all’Equieffe di Gorla Minore, Varese, ha dovuto rinunciare ai prossimi tre appuntamenti (pochi iscritti), dal fronte della Rinopolmonite equina è arrivata la prima bella notizia. Le analisi sul cavallo positivo a Trento hanno rivelato soltanto che il quadrupede possiede gli anticorpi all’Herpes virus. Ovvero in tempi non sospetti è venuto a contatto con il virus, ma al momento è assolutamente sano, non ha il virus quindi non può trasmetterlo. Pertanto il focolaio è stato dichiarato estinto.

La bella notizia non deve tuttavia indurre ad abbassare la guardia perché in Europa le cose sono ancora di segno negativo: sono ben 11 i cavalli morti per la terribile forma neurologica del virus (EHV-1) e l’altro ieri il cavaliere irlandese Thomas Ryan ha annunciato che il suo Smokey, un promettente figlio di Stakkato, di soli 6 anni, non ce l’ha fatta. I casi positivi, tutti riconducibili alle gare svolte in Spagna (l’infezione era scoppiata al Sunshine Tour di Valencia), sono localizzati in Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna Svezia e Svizzera. E anche in Qatar. Due i casi negli Usa ma nulla hanno a che fare con quelli in Europa. La rinopolmonite equina è un virus già noto e per il quale esiste il vaccino, benché a volte inefficace contro la forma neurologica, ma i "vet" consigliano di vaccinare comunque (come spiega il noto veterinario "azzurro", Sandro Centinaio, in un video sui social) e non va confuso con altre epidemie. La Fei ha sospeso le attività agonistiche internazionali in Europa fino al 28 marzo - come ha annunciato già settimana scorsa la segretaria generale Sabrina Ibanez - le diverse Federazioni nazionali quelle nei rispettivi Paesi.