Giovedì 25 Aprile 2024

RedBird firma, il Diavolo già nella nuova era

Ceduto il 70% delle quote del club al fondo Usa per 1,3 miliardi, Elliott rimane socio di minoranza. Serve subito uno sprint sul mercato

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di Giulio Mola

La notizia era nell’aria da settimane e nove giorni dopo aver messo lo scudetto in bacheca arriva la conferma: il Milan volta pagina e la proprietà del club passa di mano per la terza volta in cinque anni. È stato firmato il contratto preliminare per la vendita della società: Elliott ha ceduto il pacchetto di maggioranza (70%) a RedBird Capital Partners per una cifra pari a 1,3 miliardi. L’annuncio ufficiale è atteso nella giornata di oggi, ma già ieri sera c’è stato un primo incontro conviviale e conoscitivo con i dirigenti rossoneri.

Dunque, si concretizza un passaggio tra fondi a stelle e strisce: da quello della famiglia Singer ad un altro gestito dall’ex banchiere di Goldman Sachs, Gerry Cardinale. Dopo il perfezionamento della “due diligence” a ridosso della conquista del tricolore, l’ultimo atto formale è avvenuto negli studi degli avvocati a New York, lunedì pomeriggio, con il “signing” che di fatto fissa il valore del club.

Per quel che riguarda il “closing”, il vero e proprio passaggio delle quote, probabilmente si arriverà a settembre. "Tutto sta andando come previsto", la conferma di Paolo Scaroni, presidente del Milan. Elliott rimarrà comunque nel capitale del club con una quota inferiore al 30% e una opzione di vendita nel momento in cui si verificheranno alcune condizioni, dall’aumento della quota di ricavi all’avvio del progetto stadio. Probabile la presenza di suoi uomini all’interno del nuovo Consiglio d’Amministrazione del Milan: da Gordon Singer a Stefano Cocirio – già nel CdA attuale – fino a Giorgio Furlani. Cardinale, invece, potrebbe inserire nel nuovo CdA il suo consulente Alec Scheiner, punto di riferimento degli investimenti nello sport di RedBird Capital (in passato è stato anche vice Presidente dei Dallas Cowboys e poi presidente dei Cleveland Browns).

Ovviamente fittissima l’agenda del nuovo proprietario, atterrato a Milano nel tardo pomeriggio di ieri e poi protagonista di un summit in serata al Four Seasons con il Ceo rossonero Gazidis, il presidente Scaroni e Furlani in rappresentanza di Elliott. C’è da riconfermare il comparto tecnico, ossia Paolo Maldini e Ricky Massara con cui condividere anche i piani di mercato (per alzare il livello di competitività si punta a tre colpi di livello). Come è noto nei giorni scorsi proprio il dt ha lamentato una scarsa chiarezza sul progetto, evidenziando il mancato rinnovo del contratto suo e del ds. Un’incertezza “giustificata” dal passaggio di proprietà in corso. Ma adesso bisogna accelerare, e pare difficile che il manager di Philadelphia possa privarsi dei due dirigenti rossoneri, anche perché i criteri e il modus operandi di Cardinale non sono molto diversi da quelli del Milan attuale, con il capo scout Moncada, che ha suggerito l’ingaggio di giocatori a prezzi contenuti come Maignan (15 milioni) e Hernandez (20 milioni), decisivi per la conquista del titolo. Maldini e Massara hanno fretta, vogliono mettere nero su bianco altri rinnovi delicati (Leao e Tomori) per poi definire trattative avviate da tempo, dall’attaccante Origi (atteso in città per le visite mediche) al centrocampista Renato Sanches, e aspettano indicazioni su come procedere per altri calciatori opzionati in relazione al budget. Per esempio, su Botman i rossoneri restano in pole ma bisogna agire subito per chiudere l’affare vista la concorrenza dei club inglesi. Non solo. Seguendo la vincente politica dei giovani, nel mirino pure talenti come Noa Lang e Charles De Ketelaere del Bruges.

Fra le priorità anche questioni legate al business: RedBird Capital attraverso la partnership con Elliott vuole impostare un progetto di “Media Company”, ovvero rendere il Milan un brand ancora più forte, puntare sempre di più sul marchio non solo attraverso i risultati sportivi, ma anche col il marketing e l’aumento dei ricavi. Ecco perché diventa fondamentale il discorso stadio. Cardinale ha cominciato a studiare il dossier con i due progetti che il Milan porta avanti in parallelo: il nuovo San Siro (da realizzare solo con l’Inter) e il piano-bis di Sesto San Giovanni, che richiede costi più contenuti e che il Milan potrebbe anche perseguire da solo. Il futuro comincia oggi.