Mercoledì 24 Aprile 2024

Quel tesoro sperperato

Leo Turrini

Tranquilli, ci qualificheremo per i mondiali. Quelli del 2026, intendo. Quanto accaduto ieri sera a Palermo entra di diritto nel libro nero dello sport azzurro. Possiamo raccontarcela come vogliamo. Possiamo ricordare a noi stessi la insistita ma sterile supremazia della squadra di Roberto Mancini, la quantità industriale di inutili calci d’angolo. Possiamo accusare i furbi macedoni di avere applicato una nostra antica lezione: cioè sono venuti esclusivamente per difendersi, puntando dichiaratamente all’epilogo ai calci di rigore. Invece, hanno addirittura vinto con un goal in extremis, venuto a far meritare una querela al prossimo babbeo che oserà paragonare Donnarumma a Zoff e Buffon. Ma per favore, ma basta.

È una disfatta, questa, che sicuramente ha molti padri. Qualcuno dovrà pure assumersi la responsabilità di spiegare come sia stato possibile sperperare in pochi mesi il patrimonio di credibilità di una nazionale laureatasi campione d’Europa. Tocca certo a Mancini offrire uno straccio di risposta: fra presunzione e brandelli di sfortuna, si consuma un fiasco epocale. Abbiamo parlato per mesi del Portogallo. Avremmo fatto meglio a non considerare la Macedonia alla stregua di un banale allenamento.

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