Mercoledì 24 Aprile 2024

Poz, occhi lucidi ed emozione La prima da ct è subito uno show

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Emozionato, commosso, ma anche determinato e orgoglioso. E’ così che Gianmarco Pozzecco si è presentato come nuovo allenatore della Nazionale. L’Italia punta sul "Poz" per proseguire il suo momento positivo dopo le Olimpiadi. Sarà lui a guidare il movimento come dice il presidente Petrucci nel momento della sua investitura: "Sarà lui il numero 1 del nostro basket, perchè Pozzecco è l’emblema del nostro movimento". Pozzecco racconta del suo orgoglio nel vestire la maglia (ora la giacca e la cravatta) azzurra: "Abbiamo un denominatore comune con il presidente Petrucci. Abbiamo una considerazione enorme per la maglia azzurra. Ci sono pochi sportivi che hanno sofferto come ha fatto soffrire il sottoscritto la maglia azzurra. Ci ho sempre tenuto tantissimo e, paradossalmente, l’amore è aumentato ancora di più quando sono stato escluso per due volte da 2 competizioni che pensavo di giocare, come gli Europei del ‘99 e del 2003. Ai tempi dicevo che tifavo contro, in realtà tifavo contro la sofferenza di non poter indossare la maglia azzurra. E forse, proprio per questo, quando siamo abbiamo vinto l’argento alle Olimpiadi sono stato il più orgoglioso di tutti. Ogni volta che farò una convocazione e un’esclusione avrò sempre ben chiaro cosa significa giocare per l’Italia per i ragazzi". La volontà, ovviamente, è quella di riuscire a ridare quota ad un movimento che ormai produce pochi giocatori di alto livello: "Non c’è nessun altro che abbia il rispetto che ho io dei giocatori italiani come allenatore. Vivo questo incarico davvero con grande responsabilità, so che, anche se sarà diverso da tutto quello che ho fatto sino ad ora, sarà entusiasmante. Mi piacerebbe che la Nazionale fosse davvero una famiglia". Un ruolo che vedrà Pozzecco occuparsi del movimento a 360° in panchina, e fuori dal campo: "L’obiettivo è fare in modo che il basket riacquisisca una visibilità che si è un po’ smarrita". Il primo obiettivo sono gli Europei che si giocheranno a Milano a inizio settembre: "Vincere è importante, ma non è tutto. Andiamo lì per divertirci e nessuno si diverte quando perde". Si parla dei ritorni in azzurro di Datome, Belinelli e Hackett: "E’ presto per dare una risposta precisa, li conosco da una vita, posso dire che vogliamo fare la Nazionale più competitiva possibile". In realtà è molto di più che probabile. La Nazionale del "Poz" è già nata. Sandro Pugliese