dI Paolo Franci Una linea comune per le Asl. L’obiettivo della conferenza Stato-Regioni straordinaria – convocata per oggi dal ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini su ’assist’ del sottosegretario allo sport Valentina Vezzali –,con la partecipazione del ministero della Salute, il presidente del Coni Malagò, della Figc Gravina, della Lega di A Dal Pino e dei vertici di volley e basket - è semplice nell’idea: stilare un ’manifesto comune’ di comportamento per le Asl negli incroci con lo sport e il pallone in particolare, ma complesso nella realizzazione. In particolare in un Paese dove l’attrito governo centrale-locale è spesso causa di situazioni paradossali se non grottesche. Oggi, il vettice servirà a mettere sul tavolo e discutere il lavoro e le proposte delle task force tecniche e scientifiche di governo e ministeri che nelle ultime ore hanno lavorato ognuna per le proprie competenze. Si tratta del primo passo, una sorta di lavoro di sintesi per arrivare a una direttiva comportamentale di riferimento per le aziende sanitarie locali. Un obiettivo divenuto imprescindibile, all’indomani del cortocircuito del pallone con l’entrata a piedi uniti delle aziende sanitarie locali che ha fatto saltare diverse partite, tra intimazioni di quarantene non dovute, la non applicazione del dl 229 del 30 dicembre scorso e della circolare 18 giugno 2020 del ministero della Salute, sul tema della quarantena di gruppo e della ’messa in bolla’ delle squadre. ’Divagazioni’ interpretative che hanno indotto la Lega di Serie A a trascinare le stesse Asl al Tar. Le toghe amministrative hanno riconosciuto la violazione delle Asl di regole vigenti e protocolli, firmando sentenze che di fatto hanno ridotto vistosamente l’ipotesi di altri corto circuiti pallone-Asl, senza però risolvere il problema di un ’testo unico’ di riferimento. Un ’manifesto’ che sia perfettamente aderente alla normativa vigente e ai protocolli redatti dai tecnici del ...
© Riproduzione riservata