Venerdì 26 Aprile 2024

Patrese Junior ora sfida Vale "Spa, brividi a ogni curva Il mio sogno resta la Ferrari"

di Paolo Grilli

Un esame su una pista-mito sfidando nuovamente una leggenda. Weekend da brividi, il prossimo, per il figlio d’arte Lorenzo Patrese, 17 anni ad agosto, che nella 24 Ore di Spa proverà a stupire ancora nel campionato Gt World Challenge Europe e si ritroverà a battagliare anche contro Valentino Rossi, come lui alla guida di una Audi R8.

Lorenzo, che impressioni ha avuto nelle prime tornate sul leggendario circuito belga?

"Ne avevo sentito parlare tante volte, mio padre Riccardo mi aveva spiegato dettagliatamente tutte le sue caratteristiche, ma quando affronti l’“Eau Rouge“ trattieni il fiato. E’ incredibile, ma poi arrivi ad abituarti anche a questi passaggi così difficili che hanno fatto la storia delle competizioni".

Questa nuova avventura nell’endurance non era programmata, solo pochi mesi fa.

"In effetti non era scontato che lasciassi le monoposto (l’anno scorso Lorenzo è stato terzo tra i rookie del campionato italiano F4, ndr), ma poi con il team principal Ferdinando Geri si è creata l’opportunità di correre con Audi subito al massimo livello con il Team Tresor by Car Collection e ho accettato questa sfida. Sapevo che non sarebbe stato facile adattarsi a questo nuovo tipo di vetture, ma penso di essere sulla buona strada. Come obiettivo ho già il podio, se non la vittoria".

Ha conosciuto Valentino?

"Me l’ha presentato mio padre a Misano. Una grande emozione, Rossi è tra i miti del motorsport".

La sua carriera è appena iniziata eppure già particolare, la decisione di correre è giunta piuttosto tardi ma i risultati sono arrivati subito.

"Sì, è importante non farsi mancare le sfide per crescere. Il mondo endurance poi mi intriga, sta conoscendo un grande ritorno e non nascondo che, sogno Ferrari a parte, l’idea di arrivare a correre con i prototipi da professionisti è molto allettante".

Cosa sente mancare, nella sua guida, in mezzo a piloti già tanto esperti?

"Devo migliorare soprattutto nel passo gara, sul giro secco sento di poter dire già la mia. E poi pilotare bene così a lungo non è affatto scontato".

Suo padre Riccardo sarà un ottimo consigliere.

"Lo è, perché mi segue abituandomi soprattutto a essere preciso in ogni aspetto della guida e della gestione della gara e della preparazione".

Non deve essere facile, correre e studiare.

"Penso di riuscire a conciliare abbastanza bene le due cose. Ho frequentato la terza alla scuola inglese di Padova. Devo ringraziare i professori, nell’ultimo anno scolastico qualche assenza l’ho fatta... Ho solo dovuto mettere in stand-by un’altra mia grande passione, l’equitazione, ma quando posso torno ad andare a cavallo, mi dà grande tranquillità".