Giovedì 25 Aprile 2024

Papà Pozzecco ’adotta’ Banchero "Ci deve rispondere, lo aspettiamo"

Basket Il ct azzurro e la piccola Gala: "Ho anche altri ragazzi, lei mi ha fatto capire quanto tengano alla maglia"

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di Alessandro Gallo

VALSAMOGGIA (Bologna)

Ride, scherza, si commuove. Emoziona e coinvolge. La fresca paternità per la nascita della figlia Gala forse l’ha reso ancora più vulnerabile, ma Gianmarco Pozzecco, per tutti il Poz, resta comunque uguale a se stesso. La Nazionale di basket, impegnata in questi giorni nella gare di qualificazione per il Mondiale (azzurri già certi di prender parte alla kermesse iridata) fa tappa a Bologna. E si presenta in massa nel quartier generale della Macron, che dell’Italia è il nuovo sponsor tecnico.

E il Poz? Si racconta e racconta la sua famiglia allargata. "Ho dormito poco – dice – per la nascita di Gala. Ma diventando padre ho capito anche quanto sia forte l’attaccamento di questi ragazzi, dei miei ragazzi, alla maglia azzurra. Durante gli Europei Polonara doveva diventare papà. Aveva la possibilità di tornare a casa per vedere la figlia e tornare in azzurro senza perdere nemmeno una partita...".

Qui il Poz si interrompe una prima volta. Si commuove. Il pensiero della maglia azzurra diventa un groviglio di emozioni che gli impediscono di proseguire.

Abbassa lo sguardo, poi, in pieno stile Poz, rialza la guardia. "Beh, la storia la sanno anche i miei ragazzi. Magari la raccontano loro. Comunque ora ho compreso il sacrificio di Achille e l’attaccamento a questa maglia".

Fiero dell’Italia, non si tira indietro nemmeno quando si parla di Amedeo Della Valle. L’mvp della Coppa Italia non è tra i convocati.

"Giocatore straordinario, sono contento per lui e per Brescia. Ma devo fare delle scelte".

Salvaguardare un gruppo che di fatto è la sua famiglia allargata. "Oltre a Gala ho altri ragazzi – se la ride –. Io cerco di emozionare, entusiasmare".

Padre Poz e il ct Pozzecco hanno almeno un punto in comune. "Gli abbracci – dice –. Quelli che do ai miei ragazzi. Quello che ho provato con Gala. Vorrei trasmettere allegria, ma la realtà è che ho bisogno di loro".

Famiglia allargata, verrebbe da dire. Anzi, un’adozione (a distanza) sognata pensando a Banchero.

"Qual è la situazione con Paolo?

Non ci sono novità. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, con entusiasmo. Lui ha detto che ci darà una risposta. L’aspettiamo per l’estate".

Con fiducia? Difficile da capire. Chi non dovrebbe essere troppo fiducioso è il Panathinaikos, che aveva pensato al Poz per la panchina ateniese. "Vado al Pana? Chiedetelo a Petrucci – ribatte il Poz –. Comanda lui".

L’impressione è che la fresca paternità e la voglia di stare più vicino a Gala e alla moglie Tanya non lo spingano a lasciare l’Italia, almeno in tempi brevi. Vero che il Poz può essere imprevedibile, ma la paternità a cinquant’anni parrebbe un freno.

Non un freno però alla sua idea di basket. "Sono per una pallacanestro romantica. Per il piacere di giocare. Non sono ossessionato dall’idea di vittoria. Mi piace il basket e mi piace giocarlo. Per divertirmi ed emozionare".

E’ il mantra che l’ha spinto a sfiorare l’impresa agli Europei. Ma ci riproverà ai Mondiali. Con la sua grande famiglia (azzurra) allargata.