Giovedì 25 Aprile 2024

Nico Gonzalez e Jovic fanno Viola il Milan

La Fiorentina passa nella ripresa, Pioli si gioca anche la carta Ibrahimovic, ma è tutto inutile: la rete della speranza di Hernandez arriva tardì

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di Riccardo Galli

Corre forte, la Fiorentina. E il Milan, apparso troppo piccolo anziché una grande da battere, scivola a Firenze. Ma tant’è, e la squadra di Italiano vince con merito una partita che l’ha vista coraggiosa e prepotente. Pressing continuo, manovra del Milan imbrigliata da subito e atteggiamento lontano anni luce rispetto alla prima parte della stagione. Così, nella notte di Astori, prima il rigore di Nico Gonzalez e poi, nel finale, il gran gol in acrobazia di Jovic (assist millimetrico di Dodò) mettono all’angolo il Milan. Inutile il lampo di Hernandez al 94’.

La Fiorentina comincia la partita con un atteggiamento quasi spavaldo. Spinge Ikonè, mentre Nico prova a fare l’incursore e nel giro di un quarto d’ora, due conclusioni dell’argentino impegnano Maignan. Davanti al pressing alto dei viola il Milan prova ad accendersi in contropiede, ma Hernandez e Messias non brillano. Al 25’, la Fiorentina si vede negare il vantaggio da una zampata di Tomori che sulla linea intercetta un colpetto ravvicinato di Bonaventura. Visti i precedenti, l’arbitro Di Bello indica subito il ‘silenzio’ del braccialetto che, non suonando, conferma che la palla non è entrata in porta. Il primo guizzo rossonero poco dopo la mezz’ora con una incursione volante di Giroud, ma pochi problemi per Terracciano. La Fiorentina però continua a crederci e il primo tempo si chiude portandosi dietro una maggiore supremazia viola.

Supremazia che prende forma nel vantaggio (su calcio di rigore firmato da Nico) centoventi secondi dopo il via al secondo tempo. Netto il fallo in area con cui Tomori interrompe una volata di Ikonè e decisione inevitabile dell’arbitro. Il Milan accusa il colpo e Pioli prova a svegliarlo. Hernandez spara di potenza (12’) dall’altezza del dischetto, ma il colpo di reni di Terracciano chiude bene la porta. Poi l’allenatore rossonero decide di cambiare il volto al squadra. Via Rebic e Giroud e in attacco (oltre a Origi), il Milan ripresenta Ibrahimovic. La lunga attesa per il ritorno di Ibra è finita, ma non è finita la voglia dei viola di provare a chiudere il match. Il brivido (corretto immediatamente dal Var) lo regala l’arbitro quando fischia un rigore in favore del Milan per una fallo di mano di Cabral che tocca sì la palla, ma di testa. Si chiude con il capolavoro di Jovic (entrato al posto di Cabral) e il gol di Hernandez nel recupero.