Mercoledì 24 Aprile 2024

"Napoli favorito, Spalletti sa come partire"

Il presidente degli allenatori: "Luciano è uno specialista, e ha un grande vantaggio. Le prime gare saranno fondamentali per lo scudetto"

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di Enrico Salvadori

Sarà un gennaio probabilmente decisivo sia per quanto riguarda la lotta per lo scudetto che per evitare la retrocessione.

Renzo Ulivieri parla a ruota libera di un 2022 calcistico che si è chiuso e di un 2023 intrigante, ma con tante incognite, che partirà subito con il botto. Per il presidente dell’Associazione italiana allenatori già la partita di dopodomani sera a San Siro può essere uno snodo fondamentale.

Ulivieri, dopo tanti giorni di stop la ripresa della serie A con un Inter-Napoli che dirà molte cose.

"Il Napoli è il grande favorito per lo scudetto. Ha un consistente vantaggio e le altre non debbono sbagliare mai. Certo che il calendario della ripartenza propone per i partenopei Inter e Juventus intervallate dal match di domenica a Genova con la Samp. Se ci fossero delle flessioni importanti molto potrebbe cambiare. Ma i tifosi napoletani possono stare tranquilli: Luciano Spalletti è un mago delle partenze e in questo campionato anomalo di start ce ne sono state due. Eppoi il calcio degli azzurri è meno dispendioso di quello delle altre big".

Dopo un’estate di polemiche Spalletti ha smentito tutti, per primi i suoi tifosi.

"C’era una situazione di appagamento in tanti giocatori, c’era la necessità di cambiare e di guardarsi in giro. Il Napoli ha una grande struttura tecnica che è stata capace di trovare giocatori con grandi motivazioni e molto funzionali al gioco che voleva praticare. Sono stati davvero bravi".

Compito durissimo, quindi, quello delle inseguitrici degli azzurri.

"Penso proprio di sì. Qualche possibilità l’ha il Milan che però nella scorsa stagione ha dato tanto, anche al di sopra delle proprie possibilità. In questa stagione la partita persa a settembre dai rossoneri nello scontro diretto a Milano potrebbe pesare tantissimo. Fu un ko immeritato perché il Milan per larghi tratti aveva dominato il Napoli. All’Inter e alla Juventus credo meno, la Lazio mi pare in flessione".

E’ stata una fine d’anno caratterizzata da inchieste, dimissioni e da tante polemiche. Questo può pesare sulla seconda parte della stagione ?

"L’inchiesta sui bilanci e sulle plusvalenze ha fatto molto clamore. C’è il percorso che gli organi giudicanti debbono seguire. Vedremo la consistenza delle nuove prove che sono state portate e che riguardano soprattutto la Juventus. Al momento non si può dire nulla".

C’è poi l’aspetto della condizione fisica da valutare dopo tante settimane senza campionato, anche se per molti giocatori c’è stato l’impegno mondiale che ha svuotato gambe e testa.

"L’anomalia e l’imprevedibilità di questa stagione la conoscono tutti. Ma tutte le società possiedono staff di preparatori di prima qualità che hanno studiato tutto. Non penso che si faranno trovare impreparati".

Ulivieri, che sensazione ha provato a vedere in tv il secondo Mondiale consecutivo senza gli azzurri?

"Tanta frustrazione e delusione anche se lo sapevamo da tempo. Non è stato capito che dopo la vittoria all’Europeo c’era la necessità di cambiare e invece si sono privilegiati i sentimenti rispetto alle valutazioni tecniche, come era accaduto dopo i Mondiali del 1982 e del 2006. Roberto Mancini lavora con grande determinazione in condizioni non facili, ma ci mette tutto se stesso nel vedere all’opera giovani che abbiano una prospettiva. Bisogna essere fiduciosi".

Cosa ci hanno detto a livello tecnico e tattico la prima parte della stagione e anche i Mondiali ?

"Che in un gioco spesso omologato, fatto di un possesso di palla sterile, vince chi punta su un gioco in profondità capace di valorizzare la forza dei propri attaccanti nell’uno contro uno. Il Napoli ha una grande organizzazione e giocatori offensivi che vincono i duelli e fanno gol. Il Mondiale ci ha regalato la bella favola del Marocco dove ho ammirato uno straordinario Amrabat e nella crescita di questo giocatore vedo molto i meriti del suo allenatore alla Fiorentina Vincenzo Italiano".

Debiti insostenibili per molti club, una Nazionale che cerca una faticosa risalita. Su cosa deve puntare il calcio italiano per risorgere?

"Quando qualsiasi azienda è indebitata bisogna aumentare le entrate o diminuire le uscite e quest’ultimo è il caso nostro. Rischiamo di rimetterci a livello tecnico perché i campioni vanno altrove, ma è ovvio dire che bisogna puntare sulla valorizzazione dei giovani italiani e stranieri investendo nei settori giovanili. E’ soprattutto l’ora della forza delle idee. Anche in questo caso faccio riferimento al Napoli che ha dato prova di grande acume con Kvaratskhelia. E’ necessaria anche una ridistribuzione delle risorse economiche tra le big e le altre".

Renzo, dovevamo parlare della lotta per la retrocessione.

"Anche qui parrebbe tutto deciso con le ultime tre, Verona, Samp e Cremonese nei guai. Ma le prime quattro-cinque partite del 2023 – conclude Ulivieri – potrebbero disegnare uno scenario differente anche in coda".