Scarperia (Firenze), 1 giugno 2019 - Marquez si prende la pole del Gp d’Italia al Mugello e accende l’ennesima polemica. Questa volta con la Ducati, per quel ‘gioco’ sulla scia di Dovizioso che ha fatto assomigliare le qualifiche a una gara più che a un turno di prove. C’è questo nel sabato di MotoGp, ma c’è anche e soprattutto la crisi senza fine in cui è ormai precipitato Valentino Rossi. I numeri delle qualifiche sono impietosi: tempo numero 18 e penultima fila nella griglia di partenza. Il tutto mentre le altre Yamaha, con Quartararo e Morbidelli hanno chiuso lassù, in seconda e quarta posizione. Per Rossi, insomma, si preannuncia un Gp d’Italia difficilissimo, ma la questione rischia ormai di spingersi oltre. E sfiora il giallo dalla soluzione complicata.
La crisi di Valentino Rossi
La M1 da un lato appare come una moto competitiva e in grado di infastidire la Honda e di mettersi dietro la Ducati. Dall’altra, gara dopo gara, la stessa M1 non pare più la moto giusta per Valentino e per le sue ambizioni. Al Mugello il problema è stata la velocità in uscita dalle curve che ha reso la vita impossibile a Rossi. Poi l'errore: Vale non è riuscito passare sotto la fotocellula del traguardo prima della bandiera a scacchi, sprecando l'ultimo tentativo per qualificarsi.
Il Dottore solo in rarissimi sprazzi è apparso all’altezza della situazione. L’elettronica a inizio Mondiale, poi le gomme e adesso la reattività del motore in una pista (fra l’altro la preferita di Vale) dove si possono sprigionare tutti i cavalli a disposizione: è un 2019 che pare ormai segnato quello di Rossi che dovrà in ogni caso aspettare Brno (a inizio agosto) per avere nuovi ritocchi alla sua Yamaha. E la crisi al buio del Mugello diventa un macigno pesantissimo su Valentino.