Mercoledì 24 Aprile 2024

"Meno burocrazia e costi, una Fise più vicina ai tesserati"

di Paolo Manili

Lunedì si terranno le elezioni della Federazione italiana sport equestri. Due i candidati alla presidenza: il 52enne avvocato romano Marco Di Paola, presidente in carica, e il 47enne Andrea Pantano, colonnello di Cavalleria in congedo e presidente di Sef Italia. QS pubblicherà le interviste a entrambi. Cominciamo con Andrea Pantano

Pantano, quali motivi l’hanno spinta a candidarsi?

"Per portare in Fise un cambiamento che la riporti ai livelli di eccellenza del passato, al passo con i tempi e sfruttando la tecnologia. L’attuale Federazione non promuove l’equitazione, è troppo distante, percepita dal movimento come un inestricabile nodo di burocrazia, dove politica e interessi personali sono anteposti allo sport: vedi le consulenze inutili da molte migliaia di euro".

In concreto come si ritrova tutto questo?

"L’emorragia di tesserati è prova evidente dello scontento e del distacco dalla base. Serve una svolta radicale ed etica riformando il sistema. Nella "mia" Fise ci saranno meno costi e più servizi, competenza, supporto. Meno carta e più semplificazione, a partire dal voto online per le prossime elezioni. E’ fondamentale restituire ai Comitati regionali l’autonomia gestionale, amministrativa, sportiva e formativa. I valori che trasferirò in Federazione saranno solidarietà, passione e sportività. Nella Fise ora vedo tutto il contrario".

Lei si è candidato anche alla presidenza del Comitato lombardo Fise, se eletto ricoprirebbe entrambe le cariche…

"In questa regione si è creato un vuoto di idee e di valori, l’attuale dirigenza è troppo… datata per produrre effetti positivi. Il malessere si vede e nell’elevato numero di candidati alla carica di consigliere. La scelta è difficile ma ritengo che dobbiamo dare una guida sicura, affidabile e pragmatica alla Lombardia".

Lei è presidente di Sef Italia, se eletto lascerà?

"Avendo intenzione di dedicarmi appieno alla Federazione ho già organizzato già mesi fa il passaggio delle consegne e Sef non subirà contraccolpi. In poco più di dieci anni siamo arrivati a oltre 65mila tesserati, un lavoro enorme da non disperdere ma da continuare. Serve sinergia tra Enti e Federazione. La Fise è stata sanzionata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per 450mila euro per comportamenti antisportivi. Ciò significa sperperare i denari dei tesserati: vergognoso. La Federazione non si occuperà delle poltrone ma dei tesserati. E per i cavalli ho un progetto che riguarda sia il benessere fin dalla nascita, sia il meritatissimo pensionamento a fine carriera".

Parliamo di costi, : come intende gestire questo aspetto?

"I costi vanno tagliati drasticamente. E in Sef Italia ho dimostrato che è possibile. Bisogna ridurre il carico economico. Tutti i centri ippici hanno bisogno di aumentare numero dei tesserati e cavalli scuderizzati, di regole più semplici e di risparmiare, a partire dall’affiliazione. Patenti e passaporti dei cavalli devono essere meno costosi. Via le spettanze Fise sui concorsi, e poi perché esistono divari così ampi nei costi delle patenti se poi l’assicurazione è la stessa? Infine il futuro dei nostri istruttori, spesso sottopagati. La Fise deve fare di più: su un bilancio di 22 milioni, almeno uno va accantonato annualmente in un fondo pensionistico".