Mercoledì 24 Aprile 2024

Max in bilico, la panchina dipende dalla Viola

Stasera (ore 21) la semifinale di ritorno Juve-Fiorentina: Allegri rischia una stagione senza titoli che può portare all’addio a fine anno

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di Paolo Grilli

La maledizione del risultatista scatta quando il risultato stesso – accantonata per principio l’idea bel gioco – non è poi granché o non arriva per nulla.

E’ inevitabile che per Massimiliano Allegri, questi, siano giorni caldi. Perché manca poco al bilancio della sua prima stagione dopo un ritorno che doveva preludere a una nuova età dell’oro bianconera, e in saccoccia rischia di non finire nulla. Di certo non lo scudetto, la Supercoppa è scivolata via in una gelida sera di gennaio, la Champions non ha dato altro che un’anonima eliminazione agli ottavi. Resta giusto questa Coppa Italia da inseguire con le massime energie, per scongiurare un’annata da ’zero tituli’ che sarebbe un colpo al cuore per il club. Max, nel quinquennio da record 2014-2019, in ogni stagione aveva saputo garantire almeno due trofei.

Scontato fare un confronto con Pirlo: il tecnico che la Signora prima ha coccolato, poi lanciato, e infine mandato via senza troppi riguardi. Eppure, da debuttante assoluto sulla panchina, il Maestro aveva vinto Coppa Italia e Supercoppa: Max, quindi, farà senz’altro peggio. Pirlo conquistò all’ultimo il posto Champions mentre questa Juve sembra più tranquilla al riguardo, ma resta il fatto che dopo 33 giornate di campionato la sua Juve aveva 66 punti contro i 63 di quella attuale. Con 15 gol in più fatti e uno solo in più subito.

Numeri che non passano inosservati e che creano più di un malumore alla Continassa, dove il concetto di rifondazione non deve mai disgiungersi da quello di vittoria. I tweet polemici di Lapo Elkann ("Stiamo poco allegri!!! Allegri...; Ps: gli uomini passano la Juve resta") sono stati diplomaticamente commentati da Max come il pensiero affettuoso di un primo tifoso, ma la piazza di certo ha l’amaro in bocca. E nonostante il tecnico sia blindato da un contratto da 7 milioni netti all’anno più bonus fino al 2025, la società non può mettersi nelle condizioni di accontentarsi a lungo di chi ha scelto.

Con la Fiorentina c’è la chance di avvicinarsi a quella Coppa che sarebbe il minimo sindacale per gli standard. Si parte dall’1-0 esterno maturato al Franchi all’andata. Ma contro Italiano non si scherza. Tanto più che in campionato, se la Viola vincesse il recupero, si porterebbe a -4 dalla Signora.