Mercoledì 24 Aprile 2024

Manca Silvio alla festa del Milan ritrovato

Pioli ringrazia il sinistro di Messias e il doppio palo colpito dal Monza, Berlusconi assente alla prima sconfitta di Palladino nel 2023

Migration

dall’inviato Giulio Mola

Era tutto apparecchiato per il sabato di festa al vecchio “Brianteo” di Monza: c’era persino il risotto in cottura per il post-partita, in quella che doveva essere una bella rimpatriata fra vecchi e nuovi cuori rossoneri ad una manciata di chilometri da Arcore. "Una gara da sogno" l’aveva definita l’ad dei biancorossi Adriano Galliani (concetto ribadito nel post partita), che però ha sofferto e sperato da solo in tribuna (dove fra gli altri erano sistemati Paolo Berlusconi e persino l’inventore di Milan Lab Meersseman) perché proprio il “patriarca” dell’epopea milanista (nonché attuale proprietario del Monza) è stato il grande assente nel derby del cuore vinto dai campioni d’Italia grazie ad un acuto di Messias. All’U Power Stadium hanno atteso Silvio Berlusconi fino all’ultimo, la sicurezza e perfino lo chef erano pronti e invece il Cavaliere ha visto il suo Monza in tv arrendersi dopo aver lottato come un leone al cospetto di un Milan guarito dai mali di stagione. Squadra solida e matura. Sprecona, certo, ma pure fortunata e comunque disposta a soffrire. Perché è finita 0-1 ma poteva chiudersi anche in pari o con una vittoria più larga degli ospiti.

Di applausi la terribile matricola di Raffaele Palladino ne prende tanti e tutti meritati, ma i tre punti pesantissimi se li intasca il Milan al termine di novantasei minuti durissimi e in bilico fino all’ultimo. Vincono soffrendo i campioni d’Italia, perché in certe sfide ci si deve necessariamente “sporcare” le mani, ma il terzo successo di fila in otto giorni (coppe europee incluse, e sempre per 1-0) è importantissimo perché consente agli uomini di Pioli di scavalcare per una notte Roma e Atalanta e continuare la rincorsa Champions.

Si ferma sul più bello il lanciatissimo Monza: dopo otto risultati utili consecutivi arriva il primo stop del 2023 (in campionato), ma il giocattolo di Berlusconi e Galliani funziona eccome. Il Monza tanto italiano ieri ci ha messo un po’ ad entrare in partita, ma quando il tecnico Palladino (cui il Milan resta indigesto, è l’unica squadra contro cui non ha conquistato punti) ha risistemato un po’ di cose (Ciurria a destra, Machin e Carboni in campo, l’evanescente Petagna fuori), è stata partita vera.

"Bene, bene - dice con un sorriso amaro Galliani a fine gara -. Ho sentito il presidente, era molto contento per la prova. Ci sono partite che puoi pareggiare all’ultimo secondo e invece colpisci doppio palo (il riferimento è ai legni colpiti da Ciurria nel finale). Ma comunque è un sogno per un ex bambino e tifoso del Monza come me, emozioni forti che si fa fatica a spiegare... Sì, sono molto orgoglioso del Monza". Anche perché da quando è arrivato Palladino il Monza ha fatto 28 punti e il Milan 30.

Se il Monza dopo un primo tempo un po’ arruffone si è guadagnato la scena nella ripresa, il Milan ha avuto invece il merito di studiare bene il match e narcotizzare l’avversario subito dopo il chirurgico sinistro di Messias, una delle tre novità nel mini turnover voluto da Pioli (dentro anche Tomori e Origi).

Quel che è mancato ai rossoneri è stato il colpo del ko: con un pizzico di cinismo in più si sarebbe evitata la mezz’ora finale di grande sofferenza. Leao nel primo tempo e soprattutto Theo Hernandez, Tonali e De Ketelaere (sì, proprio lui, sembra una maledizione, anche se il compagno di squadra Leao ha voluto incoraggiarlo sui social: "It’s coming", cioè "Sta arrivando") nella ripresa hanno mancato (ci sono anche i meriti di Di Gregorio e ... Pessina) il raddoppio. Però il malato è guarito, si è tolto le bende, ha restituito le stampelle e ha ricominciato a correre. Addirittura mantenendo inviolata la porta per la terza volta. "Partita più difficile nel secondo tempo ma abbiamo messo tanto carattere e ottenuto una vittoria importantissima – spiega Tatarusanu, attento e impeccabile anche ieri sera –. Tre partite senza gol? Ce l’ho davanti a me la difesa, è più compatta e si è visto in queste partite". Finalmente il vero MIlan, dunque. Ma anche un grande Monza che non deve smettere di sognare.