Mercoledì 24 Aprile 2024

Macché CR7, Ramos dà Pepe al Portogallo

Il 21enne stende la Svizzera con una tripletta, a segno anche l’eterno difensore e Leao: Ronaldo entra solo nel finale. C’è il Marocco nei quarti

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di Paolo Grilli

Gonçalo Ramos ha 21 anni, tanti quanti ne aveva Cristiano Ronaldo ai Mondiali del 2006, i suoi primi. Quando ieri ha infilato a ripetizione la porta della Svizzera, con l’idolo CR7 ad applaudire nella penombra della panchina, in molti hanno pensato di assistere alla rivelazione di un nuovo fuoriclasse. E’ già l’era di GC26? Presto per dirlo: ma questo Portogallo entra con forza tra le prime otto del Mondiale, e il merito va in buona parte a questo giovane granatiere coi piedi fatati che già col Benfica, prima che in nazionale con questa tripletta, aveva messo in mostra tutto il suo valore.

Clamorosa, all’apparenza, la scelta del ct Santos di cacciare Cristiano nella lista degli “a disposizione“. Ma in realtà il popolo lusitano, come certificato dal sondaggio online dell’autorevole “A Bola“, era già tutto con il selezionatore nella scelta di ammainare momentaneamente la bandiera di un movimento calcistico. Anche per i suoi attaggiamenti da protagonista ritenuti non più proporzionali ai meriti sul campo.

Era dal 2008 che Ronaldo non era in panchina a inizio gara tra Mondiali ed Europei. Ma le statistiche dicono ben poco dell’ultimo Cristiano, che negli occhi ha il sole e i denari d’Arabia e in saccoccia pochissimi gol. Solo quando è arrivato il raddoppio di Pepe, che ha un paio di primavere più di lui, si è alzato felice dalla panchina per andare a festeggiare. Porte girevoli alla massima velocità, in Qatar: il difensore eterno non era certo titolare in questi Mondiali, lo è diventato per l’infortunio a Danilo Pereira all’esordio contro il Ghana.

Tra le due squadre che hanno contribuito all’eliminazione dell’Italia – la Svizzera ci ha beffato nel girone, il Portogallo ha vinto il playoff battendo la Macedonia del Nord – non c’è stata partita. Pur con Leao e Cancelo inizialmente in panchina, e sta qui il grande coraggio di Santos più che nell’esclusione di Ronaldo, la Seleçao ha preso la partita in pugno lasciando agli elvetici la sola chance dell’inseguimento. Un Joao Felix rivitalizzato ha reso tutto più facile in avanti, mentre Bruno Fernandes e Bernardo Silva hanno tolto ogni riferimento agli avversari grazie alla loro classe di jolly in perpetuo movimento.

Calcio con le bollicine, ma non per questo meno solido. Dietro, giusto una punizione di Shaqiri ha provocato nel primo tempo un mezzo brivido lungo la schiena dei lusitani.

Nella ripresa, l’uno-due di Ramos e Guerreiro ha già quasi mandato i titoli di coda del match. E così come era successo al Brasile contro la Corea, è arrivato il gol di consolazione per l’avversaria, ad opera di Akanji: ma poi ancora Ramos non ha fatto mancare un altro ricamo vincente, e Leao ha messo la ciliegina.

Abbiamo le prime otto di Qatar 2022, da questo punto in poi è persino illogico parlare di favorite. Ma questo Portogallo c’è, eccome, e contro il Marocco ha l’occasione di fare un passo in più, all’inseguimento almeno di un posto nelle prime quattro. Lo conquistò nel 1966 con Eusebio quando fu terzo, arrivò quarto in quel famoso 2006 che vide segnare anche CR7. Ieri i tifosi lo hanno invocato, a un certo punto, e Santos l’ha inserito. Il successo era già al sicuro, c’era spazio anche per un mito, per quanto ammaccato.