Giovedì 25 Aprile 2024

Lo Special One e la doppia sfida

Giuseppe Tassi

L’incognita di Natale si chiama Mou. Brutto regalo sotto l’albero dei tifosi romanisti, convinti di aver trovato il loro profeta di vittoria nel carismatico Special One.

E invece la patria portoghese chiama e la corte dei dirigenti lusitani si fa serrata. Vogliono Mourinho sulla panchina della nazionale al posto di Fernando Santos, scorbutico e imbronciato profeta dell’Europeo vittorioso nel 2016, silurato dopo il mondiale in Qatar per le forti perplessità sulla gestione del caso Ronaldo e lo scarso impiego di Leao. A giorni è atteso un incontro fra Mourinho e il presidente della Federcalcio portoghese. Mou, che ha vinto tutto a livello di club, non si è mai misurato con il ruolo di Ct. Una forte tentazione per il mago di Setubal, che però è vincolato alla Roma fino al 2024 con un contratto da 7 milioni a stagione. A Mou piacerebbe imitare H.H. , al secolo Helenio Herrera, che per un anno (66-67) rivestì il doppio il ruolo di allenatore dell’Inter e di Ct azzurro accanto a Valcareggi.

Ma la Roma ha già fatto sapere che non accetterà il doppio incarico e pretende il rispetto del contratto. Certo, la tentazione è forte ma Mou a Roma oggi è un piccolo re, ha vinto la Conference, si è tatuato il trofeo sulla pelle, ha un Dybala che scalpita di voglie dopo il Mondiale. Sull’altro piatto della bilancia c’è un mestiere nuovo, quello del Ct, un caso Ronaldo da gestire e un carico di attesa enorme. Nulla che possa spaventare lo Special One ma se un po’ di romanità gli è entrata nella pelle, non sarà una scelta facile.