Sabato 27 Aprile 2024

Lite CR7-Spadafora, ancora caos sulle regole

Botta e risposta al veleno fra Ronaldo e il ministro sul viaggio in Portogallo del giocatore che dopo la positività rassicura i tifosi

Migration

di Paolo Grilli

Cartoline dall’isolamento. Cose non da tutti. Una la manda Cristiano Ronaldo su Instagram, certificando, se ce ne fosse bisogno, la sua invidiabile condizione fisica nonostante lo stop che gli ha imposto il Covid. CR7 con la foto postata che lo ritrae nella ‘spa’ di casa conferma la sua scultorea convinzione di voler rientrare il più presto possibile in campo. e rassicura i tifosi della Juve: "Come vedete sto bene – dice poi il campione portoghese in una diretta –. Sono asintomatico e questa notte ho dormito bene. Vi volevo ringraziare per i tanti messaggi di supporto che mi avete mandato. Spero di tornare presto ad allenarmi, giocare e godermi la vita. La quarantena la sto passando a casa, a Torino. La mia famiglia vive in un altro piano di casa e non abbiamo contatti. Quando stai bene di testa non hai problemi".

Poi, però, l’altra cartolina CR7 la spedisce al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, pur non facendone il nome, e i toni non sono per niente pacifici.

"È una bugia – dice Ronaldo –. Non ho infranto il protocollo. D’accordo con la Juventus e con il Portogallo abbiamo fatto di tutto per rispettare le procedure. Un signore in Italia, di cui non faccio il nome, dice che non ho rispettato le regole, ma non è vero. Non ho avuto contatti con nessuno, neanche a Torino".

Immediata la replica del ministro: "Non sia bugiardo – dichiara – non ho intenzione di proseguire all`infinito su questo tema: confermo quanto detto relativamente all’abbandono dell’hotel di alcuni giocatori della Juventus, basandomi tra l’altro sulle comunicazioni della società alla Asl di Torino. La notorietà e la bravura di certi calciatori – incalza il ministro – non li autorizza ad essere arroganti, irrispettosi verso le istituzioni e a mentire: anzi, più si è noti più si dovrebbe avvertire la responsabilità di pensare prima di parlare e di dare il buon esempio. Non interverrò più sul tema e rinnovo gli auguri di pronta guarigione a tutti i positivi".

Uno scontro con tutti i crismi, quello fra il campione e il ministro. E al di là di chi possa avere effettivamente ragione (sperando che poi qualcuno lo stabilisca, prima o poi) si rimane nuovamente spiazzati per la mancanza di una linea di comportamento univoca e chiara che debba essere seguita dal mondo del pallone, tra protocollo Figc, prescrizioni dell’Ausl, interpretazioni assortite di protagonisti a vari livelli di questo momento drammatico. Ciò di cui non ha bisogno il Paese e nemmeno lo sport e il calcio.