Mercoledì 24 Aprile 2024

Le ’bandiere’ ora si vendono: a cifre folli

Da Zaniolo a Koulibaly, da Milinkovic a Skriniar: giocatori-simbolo in partenza per sistemare i bilanci dei club. Ma spesso restano bloccati

Migration

di Paolo Franci

La premessa è la solita, religiosamente solida: le vie del pallone, come quelle del Signore, sono infinite. Non lo sono invece – anzi – le casse dei nostri club che vorrebbero tanto ma possono poco. Molto poco. D’altra parte la crisi è stata deflagrante per il nostro pallone, considerando anche la nota idiosincrasia di molti dei nostri dirigenti all’oculatezza. E, anche se ormai da tempo siamo nel calcio in cui – come si dice – le bandiere non esistono più e quindi tutto si può vendere un tanto al chilo, ci troviamo di fronte ad un fenomeno in contromano rispetto alla leggenda del passato secondo la quale, chi aveva un giocatore forte se lo teneva stretto.

Ultimo non in ordine che ci viene in mente è Lorenzo Insigne, simbolo indiscutibile del Napoli. Insigne è finito in Canada perchè qui, con De Laurentiis, l’aumento non si aveva da fare. E’ stato bravo, l’ormai ex azzurro, a viverla con grande impegno, amore e dignità. In ogni caso, non è sbaglato definirlo un ’prigioniero in casa propria’ per mesi e mesi. Così come – pare – stia accadendo a Nic Zaniolo. E qui ci sono motivi differenti. I club vogliono vendere i loro pezzi pesanti per rifare la squadra o ’ammodernarla’ ma chi li compra a certe cifre? Cioè, o sei il Psg che magari – chissà? – prenderà Skriniar a 70-80 milioni, oppure sei una ricca inglese o il Real e il Barça e pochi altri, perchè per il resto non ce n’è.

E allora, sono in tanti a volere Zaniolo, ma la Roma vuole 60 milioni e in fila ci sono Juve, Inter e Milan, ma nessuna delle tre è intenzionata a fare l’operazione sul cash con il giocatore in scadenza 2024. Per non parlare di un altro ’progioniero’ eccellente, come Sergej Milinkovic-Savic. Intendiamoci: lui alla Lazio sta benone, ma la Lazio vuole monetizzare per fare poi contento Sarri sul mercato. Lotito per il ’Sergente’ chiede 100 milioni. Pare sia interessato il Chelsea, ma non a quelle cifre. Sembra che il tentativo sia quello di offrire Emerson Palmieri e Ruben Loftus-Cheek, due giocatori graditi a Sarri.

Nel mercato dei portafogli sgonfi, non trova ancora un compratore uno dei migliori centrali del campionato: Bremer. Cioè lo vorrebbero in tanti, soprattutto l’Inter e il MIlan, ma la richiesta – 50 milioni – è una secchiata di ghiaccio. E sembravano degli affaroni anche i parametri zero come Rabiot, che guadagna tanto e costerebbe pure poco, tra i 15 e i 20 milioni ma fatica a trovare un acquirente. Anche Arthur, che pesa sul bilancio Juve per 47 milioni è tra coloro che son sospesi, così come tanti altri. Alcuni addirittura in scadenza, appetibilissimi a prescindere dall’età. Il riferimento a Dries Mertens che è libero di andare dove vuole, è inseguito dalla Roma e dalla Lazio ma non trova ancora collocazione perchè spendere d’ingaggio per un 35enne non è mai semplice. A proposito di Napoli.

E Osimhen? anche lui, come Koulibaly, è una gemma di mercato che con l’offerta giusta (leggi: mostruosa) potrebbe partire. Si vocifera di assalto dalla Premier, ma la richiesta è di 120 milioni. E Koulibaly? Scadenza 2023 e Juve disposta a spendere 40 milioni, magari mettendo dentro il prestito di Gatti.

E Belotti? Il Gallo se ne va a zero dal Toro dopo esser stato ’prigioniero’ della famosa clausola da 100 milioni. E pensare che il Milan arrivò ad offrire 60 milioni, anni fa, più Niang.