Giovedì 25 Aprile 2024

L’austerity vale, ma non per tutti

Paolo Grilli

Come si potrà mai inserire Kylian Mbappé nell’attacco del Real, che in questa stagione ha visto il decollo definitivo di Vinicius e la consacrazione di un Benzema da Pallone d’Oro? Quisquilie, quando si parla dei Galacticos. Una collocazione per la saetta francese si troverà, l’arrivo di un fuoriclasse soverchia sempre la tattica ai Blancos. La classe e il nome del campione che si unisce al club sono la ragione di vita delle Merengues: toccherà ad Ancelotti trovare la soluzione del rebus.

Mentre si attende solo l’ufficialità del passaggio dal Psg al Real dell’attaccante (probabilmente dopo la finale di Champions contro il Liverpool di sabato 28), già emergono i primi dettagli di un trasferimento epocale, ancor più di quello di Haaland dal Borussia Dortmund al City. Mbappé è in scadenza a Parigi, tutta la sua unicità finirà per ingigantire le cifre del nuovo contratto: si parla di non meno di 50 milioni di euro lordi all’anno per il bomber. E la madre, che ne cura gli interessi, avrebbe chiesto una commissione persino superiore per liberare il figlio verso la Spagna. Stiamo parlando forse della migliore punta al mondo, ma sono cifre che rasentano l’inconcepibile per i comuni mortali e per chi non frequenta l’Iperuranio del calcio. L’austerity non è per tutti. Qualcuno si permette di dribblarla: soldi & show tracciano il confine di tutto. E pazienza se poi il sistema del pallone non reggerà più.