Venerdì 26 Aprile 2024

La Rossa s’è rotta, Max e Alonso fanno festa

Leclerc costretto al ritiro per un guasto al motore, Sainz solo quarto: in Bahrain dominio Red Bull, sul podio c’è l’Aston Martin

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di Leo Turrini

"Shock".

Se non altro a Fred Vasseur non manca la parola giusta per commentare l’imbarazzante (eufemismo!) esordio della Ferrari nel mondiale 2023. Il capo francese della Scuderia non si nasconde.

"Shock". Lo stesso sentimento che si coglieva ai box sul volto di Piero Ferrari. Il figlio del Drake si era recato in Bahrain per incoraggiare la squadra. Quando ha visto Leclerc restare a piedi, il vicepresidente del Cavallino si è sfilato la cuffia che portava sulle orecchie.

"Shock", appunto.

Distrutto. Carletto l’ha presa peggio di tutti. Davanti ai microfoni sembrava un bambino cui è stato appena spiegato che il Natale è stato abolito.

Ha spiegato il Principe di Monaco: "Ovviamente così non va bene. Non ho finito la gara, ma a preoccuparmi è il divario di prestazione nei confronti della Red Bull. Sono troppo avanti! Dalla estate scorsa hanno trovato qualcosa che li rende imprendibili. Magari in qualifica giriamo a un decimo da loro, ma in corsa hanno un margine di un secondo al giro. Noi abbiamo un durissimo lavoro da fare…"

A spaventare Leclerc è la consapevolezza che, durante l’inverno, la Ferrari non ha trovato soluzione ai problemi datati 2022. Continua il degrado intollerabile delle gomme. E per di più il motore si rompe come prima e persino più di prima, visto che è andato kappao alla gara numero uno!

"Shock", esatto.

"Inatteso". Quanto a Vasseur, peggior debutto non poteva avere. Sta a Maranello da meno di due mesi, ha il compito di riorganizzare la Scuderia. Di sicuro non si faceva illusioni, ma così è una debacle, come dicono dalle sue parti.

"Non ci aspettavamo l’inaffidabilità del motore – ha spiegato –. E’ stata davvero una brutta sorpresa. Eravamo invece consci del disagio nella gestione delle gomme. La Red Bull riesce a fare cose che a noi per il momento sono vietate. Ora raccoglieremo i dati, ragioneremo e contiamo di presentarci in Arabia Saudita, tra due settimane, con risposte adeguate".

Formalmente ineccepibile, per carità. Ma tira una brutta aria, inutile far finta di niente.

"Quarto ma…". La preoccupazione è collettiva, per una Ferrari pericolosamente vicina ad una crisi di identità.

Carlos Sainz se non altro alla bandiera a scacchi c’è arrivato. Ma con un’aria torva e il muso lungo. Nel finale, ha perso il derby tutto spagnolo con Alonso, lasciando al suo vecchio idolo Fernando il gradino più basso del podio.

"Purtroppo sono state confermate tutte le sensazioni che avevamo dopo i test della settimana scorsa – ha detto il compagno di Leclerc –. Sul passo gara non siamo all’altezza della situazione. Anche la Aston Martin alla distanza è più veloce. Io ho cercato di respingere l’attacco del mio amico Alonso, ma onestamente avevo una macchina meno performante".

Sipario.