Mercoledì 24 Aprile 2024

La Red Bull ha ’sforato’, ma avrà pene lievi

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di Leo Turrini

La Red Bull era incinta, ma solo un pochino. È questa la conclusione alla quale sono pervenuti i revisori dei conti della federazione internazionale. È vero, i bibitari hanno sforato il tetto alle spese per la stagione 2021, ma in misura inferiore al 5% della somma prevista, cioè 145 milioni di euro. E secondo il regolamento concordato con tutte le scuderie, in questo caso non sono previste sanzioni destinate a modificare i risultati acquisiti. Del resto, sarebbe stato oggettivamente assurdo rimettere in discussione, a quasi un anno di distanza, la prima vittoria iridata di Max Verstappen.

Resta ora da capire quale…castigo sarà inflitto a Red Bull (e pure ad Aston Martin). Poiché nel suo comunicato la Fia riconosce la “buona fede” di tutti i concorrenti, al massimo si può ipotizzare una limitazione agli sviluppi della monoposto nel 2023.

Era una tempesta in un bicchiere d’acqua? Quasi. Mercedes ed Hamilton hanno sbagliato a suonare la grancassa dello “scandalo”: Toto Wolff si è dimostrato per quello che è, un cattivo perdente.

La Ferrari invece ne esce meglio: da Maranello hanno sempre sottolineato come lo sforamento avesse garantito a Red Bull un margine di competitività magari non determinante ma significativo. E comunque proprio domenica Mattia Binotto aveva subito fatto i complimenti a Verstappen per il titolo bis.

Infine, l’ennesima considerazione presumibilmente inutile: la Formula Uno è così bella da meritare una “governance” trasparente, con regole semplici applicate in maniera coerente.

E ancora non ci siamo.