Giovedì 25 Aprile 2024

Premier inglese, calciomercato record: speso un miliardo. La Serie A 25 volte meno

Solo il Chelsea ha investito oltre 300 milioni. Juve, Milan e Inter a secco: tutte le differenze tra un sistema che funziona e le difficoltà del calcio italiano

Mykhaylo Mudryk, neoacquisto del Chelsea: 100 milioni allo Shakhtar

Mykhaylo Mudryk, neoacquisto del Chelsea: 100 milioni allo Shakhtar

Partiamo dalle nostre, le cosiddette big e cioè Juve, Inter e Milan che in pratica non hanno comprato nulla. Anzi, hanno ceduto, come nel caso di McKennie. Da noi piccole operazioni che sanno di un tanto al chilo. In Premier invece, i club inglesi hanno speso complessivamente 922 milioni di euro. Una cifra a cui non ci si arriva neanche se sommiamo quanto speso da tutti i campionati europei. La nostra serie A si è fermata a 31. Gran parte del ’merito’ per questo record pazzesco lo si deve al Chelsea e al primo anno di Premier di Todd Boehly che, davvero, ha speso di brutto.

Dopo aver sborsato 282 milioni di euro la scorsa estate, ne ha stanziati altri 329. In totale, 611 milioni, tra i quali 120 per Enzo Fernandez strappato al Benfica dopo una lunga telenovela. E poi, il talento di Mykhaylo Mudryk pagato sui 100 milioni allo Shakhtar Donetsk, parte dei quali donati all’esercito ucraino. E poi: Benoit Badiashile, Noni Madueke, Malo Gusto, Andrey Santos e David Fofana, più il prestito oneroso di Joao Felix. Tutti ragazzi sotto ai 23 anni per costruire un Chelsea del futuro sopra a quello attuale. Niente male come mercato di riparazione.

Come sempre, c’è chi tirerà fuori il bandierone dell’immoralità ma, signori, qui siamo di fronte non al riccone di turno che si solletica col pallone. O perlomeno, se il riccone di turno arriva, sa di ritrovarsi in un sistema formidabile che valorizza il prodotto e lo vende a peso d’oro. Non è un caso che la Premier abbia consolidato i rapporti e venduto i diritti tv sul mercato asiatico quando gli altri neanche sapevano che esistesse. Gli inglesi sono riusciti a darsi una governance che fa della Premier League un unico, potente organismo che va oltre le nostre scaramucce di ringhiera che, da anni ormai, ci paralizzano. Per dirne una: i diritti internazionali della Premier garantiscono 6,3 miliardi di euro per tre anni e cioè 2,1 miliardi a stagione contro i 200 milioni scarsi della A. Inutile darsi governance moderne o assumere manager di livello come Luigi De Siervo se poi i club ragionano in modo feudale. Gli inglesi hanno stadi pazzeschi, sul merchandising sono avanti 40 anni. Per non parlare di advertising e sponsorizzazioni.