Venerdì 26 Aprile 2024

Italia no, gioco all’italiana sì

Franco Caniato

Il signor Zlatko Dalic, ct della Croazia, ha pensato continuamente fino ad oggi a quale strategia adottare per battere al mondiale in Qatar il Brasile dei Fenomeni, quello che ormai tutti vedevano già stampato sui titoli della finalissima. I consigli gli sono arrivati da ogni angolo del globo, ma la vera ispirazione a Dalic è arrivata guardando alla tv una partita di 40 anni fa, la famosissima Italia-Brasile che nell’82 finì 3-2 per gli azzurri e buttò fuori dal mondiale spagnolo la nazionale verdeoro.

Il ‘Vecio’ Bearzot all’epoca poteva contare su un buon portiere come Zoff, una retroguardia abbastanza arcigna, un centrocampo infaticabile più un bomber infallibile come il compianto Pablito Rossi. La Croazia, su per giù, ha avuto le stesse caratteristiche di quell’indimenticabile Italia Mundial: Livakovic insuperabile tra i pali e ancora una volta magico durante la roulette russa dei calci di rigore, difesa rocciosa, centrocampo super guidato dall’ Modric e un centravanti, da metà della ripresa, ““ Petkovic, che ha trovato il gol della vita e della storia.

Insomma una Croazia all’italiana che si è esaltata proprio quando è andata sotto di un gol ai supplementari, ha pareggiato e poi strappato il pass per la semifinale.

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