Giovedì 25 Aprile 2024

Inzaghi: "La nostra svolta a luglio"

"Abbiamo avuto cessioni importanti, ma non ci siamo abbattuti: ero fiducioso anche con la vetta lontana"

Migration

Mattia Todisco

La soddisfazione di Simone Inzaghi è comprensibile. L’Inter chiude la trasferta a Roma vincendo la partita già nel primo tempo, segnando tre volte e poi controllando la situazione. I giallorossi avevano tante assenze, ma poi le partite bisogna vincerle e i nerazzurri hanno approcciato l’incontro come dovevano. "Altre volte abbiamo giocato bene, stavolta affrontavamo una squadra che in casa aveva perso poco – dice Inzaghi a fine gara -. Ci dà tanta autostima, sappiamo che abbiamo diverse partite ravvicinate, ma penso che i nostri tifosi siano contenti". La nota stonata è l’infortunio di Correa. L’argentino si è fermato dopo un contrasto con Smalling, toccandosi la coscia destra. Il report di fine gara parla di un risentimento da valutare nei prossimi giorni. Le sensazioni del giocatore non fanno ben sperare: dopo essersi seduto in panchina ha pianto per il dispiacere e attende di potersi sottoporre agli esami di rito. Certamente non ci sarà martedì contro il Real Madrid, potrebbe essere sostituito da Martinez ma anche il connazionale (come svelato da Inzaghi a fine gara) non sta benissimo. "È un conto che stiamo pagando noi come tutte le squadre, ma bisogna trovare le risorse", è il commento dell’allenatore. A cui vanno riconosciuti i giusti meriti. Ha raccolto la formazione campione d’Italia, è vero. L’eredità era però molto pesante, avendo preso il posto di Antonio Conte. In più il mercato si è portato via Hakimi e Lukaku, ai quali va aggiunto Eriksen. "Da tanti anni le mie squadre giocano in un certo modo – dice ancora Inzaghi -. Cambiano gli interpreti ma penso che anche con la Lazio giocavamo molto bene. Andavamo in Europa da cinque anni, non sono risultati casuali. Ora sono arrivato in una grandissima squadra, abbiamo perso giocatori importantissimi ma non ci siamo abbattuti. Ero sereno quando eravamo distanti dalla vetta perché la squadra lavorava bene. Per ora fanno la differenza tre rigori, quello subito con la Juve e i due sbagliati con Atalanta e Milan". Nuovamente tra i migliori, Hakan Calhanoglu. "Ho maggior fiducia e mi sento davvero bene. Il Real? Già a San Siro abbiamo dominato, ma abbiamo perso. Siamo forti e vogliamo andare per vincere". Vorrebbe dire strappare il primo posto nel girone. La qualificazione agli ottavi è già in tasca.