Mercoledì 24 Aprile 2024

"Inter ritrovata ma il Milan è da gara secca"

Aldo Serena, grande uomo-derby, legge la semifinale di ritorno di Coppa Italia stasera a San Siro (ore 21). Si parte dallo 0-0 dell’andata

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di Mattia Todisco

Una stracittadina che vale tantissimo, in una Milano calcistica tornata ai vertici. Aldo Serena ne sa qualcosa, dei confronti rossonerazzurri ad alto livello. Li giocava quando c’erano i tedeschi da un lato, gli olandesi dall’altro. E ha avuto la fortuna di disputarli su entrambi i fronti. Un periodo a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 con fior di campioni. Più di oggi, complice una Serie A un po’ in declino, ma il derby è sempre il derby.

Cosa ricorda dei suoi derby da calciatore?

"Il derby di Milano si gioca in uno stadio unico, meraviglioso, stimolante. Io fatto due gol nel Mundialito nel 1983, con lo stadio gremito, in maglia Milan. Credo non ci fossero nemmeno i seggiolini, per cui i tifosi erano davvero tutti accatastati. Però devo dire che il derby vinto con l’Inter nel 1988 grazie a un mio gol, pochi giorni dopo l’eliminazione dal Bayern in Coppa Uefa, ha tutt’altra rilevanza. L’avessimo perso rischiavamo psicologicamente di avere difficoltà anche in campionato, dove poi invece abbiamo vinto".

Come vede la partita di stasera?

"Il Milan nelle partite secche ha fatto quasi sempre bene. Si è smarrito un po’ in termini di lucidità, deve ritrovare le combinazioni offensive negli ultimi metri. Vedo più equilibrata la partita di oggi che non il percorso in campionato".

Cambia qualcosa tra un derby di Coppa e uno di campionato?

"Questa è una gara secca. In serie A puoi recuperare, a meno che non giochi a due gare dalla fine della stagione. Nella partita singola sai che se sbagli qualcosa rischi di perdere. Si affrontano due squadre diverse, l’Inter ha più qualità ma il Milan ha valori di gruppo molto elevati e per questo in gare così può fare l’impresa".

Il derby di ritorno in campionato ha cambiato l’umore delle due squadre. Accadrà lo stesso?

"La vedo come una gara indipendente dal campionato. L’Inter si è ritrovata dopo la gara di Torino, dove non ha messo in campo le proprie qualità, ma ha vinto e con quel risultato ha ritrovato convinzione e morale. Chiaro, chi vince questa mentalmente ha qualcosa in più, ma non vedo nulla di definitivo per la lotta scudetto".

La regola del gol in trasferta potrebbe fare la differenza, nella preparazione della gara?

"Penso di no. Sottolineo che per me è anacronistica, come regola. L’avrei cambiata, anche prima delle semifinali".

Da attaccante, il periodo recente vissuto dalle due squadre in cui si è segnato poco è più frutto della forma delle punte o di un calo generale?

"Entrambe hanno avuto problemi. L’Inter ha un parco attaccanti di prim’ordine, forse però l’alternanza ha tolto sicurezze soprattutto a Lautaro. Una punta deve avere fiducia per fare certe giocate. Il Milan ha avuto un appannamento generale notevole in avanti ed è stato penalizzato dai tanti infortuni. Forse però per valorizzare uno come Giroud servirebbe un gioco più dagli esterni, mentre vedo che Theo Hernandez spesso converge in mezzo. E c’è bisogno degli strappi di Leao, soprattutto contro una difesa solida come quella dell’Inter".