Giovedì 25 Aprile 2024

Incredibile Inter: 4-3 in rimonta alla Viola

Avanti la Fiorentina, 2-1 nerazzurro e altro ribaltone ospite. All’87’ e all’89’ i gol di Lukaku e D’Ambrosio. Conte: "Ci manca equilibrio"

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di Mattia Todisco

La beffa è quasi servita. Così la gioia diventa doppia. Per la vittoria e per una sconfitta scampata di un pelo proprio alla prima di campionato. L’Inter prende i primi tre punti del torneo con una fatica enorme, rimontando nel finale 4-3 una Fiorentina bella, concreta, devastante in contropiede potendo disporre di un Ribery d’annata.

"Tre punti sono importanti, ma è giusto fare le esatte valutazioni. L’aspetto positivo sono i quattro gol e le situazioni create, ma al tempo stesso non siamo stati così bravi a prepararci per le loro ripartenze. Se si vogliono fare campionati importanti l’equilibrio è la base di tutto", dice Conte nell’analisi di fine partita. Alla Fiorentina non bastano i tre gol fatti perché il tecnico leccese ha tante frecce in panchina e le usa tutte, da Sanchez ad Hakimi, la cui esclusione dal 1’ lascia un po’ stupiti. Ancor più della scelta sul marocchino, per Conte produce in negativo l’assenza di Skriniar.

Il mercato disturba al punto da tenerlo fuori, dobbiamo ricavarne. L’effetto è che Kolarov "buca" il primo intervento importante del suo percorso interista e consente a Kouamé di aprire le danze. La qualità che il serbo dovrebbe fornire non compensa lo scarso feeling di un settore in cui Bastoni è un novizio del ruolo di perno centrale e il centrocampo (particolarmente Brozovic) filtra con difficoltà davanti a Bonaventura e Castrovilli. Gli ospiti trovano Handanovic sulla strada del possibile raddoppio, Dragowski non sporca mai i guantoni. Evita per grazia del Var il confronto dal dischetto con Lukaku (la tecnologia toglie giustamente il penalty per un inesistente fallo di Caceres su Martinez) e non riesce ad arrivare sul pallone del pari. I mille spettatori al primo rosso del Meazza ritrovano smalto nell’ugola. Un urlo riprodotto ad inizio ripresa, ancora grazie a Lautaro, a cui va gran parte della paternità per l’autorete di Ceccherini.

Gioia spenta dal pari di Castrovilli in un film sinistramente simile a tanti copioni già visti lo scorso anno. L’Inter concede un contropiede da strapparsi i capelli, ragionevole se a vincere sono gli avversari e bissa poco dopo quando spalanca un’autostrada davanti a Chiesa per il 2-3.

Conte gioca le carte che ha. Finisce i cambi con quasi un quarto d’ora da giocare ed è un peso specifico determinante nell’assalto conclusivo. Al tirar delle somme, Sanchez smista due grandi palloni per costruire il terzo e il quarto gol, Hakimi serve un assist e Sensi dimostra che Eriksen, per ora, non merita di stargli davanti.