Venerdì 26 Aprile 2024

IL RE DEL MONDO

Bagnaia campione iridato sulla Ducati scrive una lettera d’amore alla moto sui social. E Mattarella lo invita

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dall’inviato Riccardo Galli

"È incredibile, è incredibile, è incredibile". Sì, lo ripete tre volte, Pecco Bagnaia, quello che ha provato quando "ho visto che i ragazzi del muretto Ducati, avevano scritto sulla tabella dei tempi che ero davvero il campione del Mondo del 2022".

Poi ha scritto un messaggio d’amore alla sua moto, sui social: "Ci siamo fatti una promessa, tanto tempo fa: saremmo diventati Campioni del Mondo INSIEME. Ti ho voluta e ti ho cercata dalla prima volta che ho sentito il rumore della frizione a secco della 996 di mio zio. Ci siamo scelti, abbiamo litigato ma ci siamo sempre capiti. Il rosso fa parte di me e oggi abbiamo scritto la storia più bella di sempre". E ora lui e la Ducati sono attesi dal presidente della Repubblica: Mattarella li ha invitati il prossimo 16 novembre al Quirinale.

Il casco oro sottobraccio con quel numero uno gigantesco, Bagnaia lo accarezza… sorride.

Quante volte lo ha sognato in queste notti?

"Se parliamo di notti, dico che stasera (ieri ndr) lo porterò nel letto con me. Quello che mi è successo in questo 2022 è semplicemente incredibile".

Incredibile ma cercato, voluto, costruito: il momento più difficile del Mondiale?

"Questa gara, questo week end. E’ stata la sfida più dura della stagione e della mia carriera. Ho fatto una fatica da matti, volevo chiudere fra i primi cinque, ma sono andato subito in affanno per colpa della gomma anteriore. Poi l’aletta persa nel contatto con Quartararo… Una faticaccia, ma ne è valsa la pena".

E le sportellate con Quartararo? Perché correre rischi?

"Pizzicare Fabio era la parte essenziale della mia strategia. Dovevo tenerlo lì, battermi con lui per far andare via i primi".

La storia riscritta davanti ad Agostini 50 anni dopo: ha capito che cosa ha combinato?

"Macchè. Anzi vedere il mio nome accostato a certi campioni, a vere e proprio leggende del motociclismo, mi fa solo salire l’emozione. Penso ad Agostini e Rossi e mi ripeto quanto è bello tutto quello che ho fatto in quest’anno".

A proposito, i consigli di Rossi hanno avuto un valore inestimabile?

"Questo è vero, senza dubbio, ma mi piace anche ringraziare e premiare il lavoro fatto da tutta l’Academy. E’ una struttura, una scuola, qualcosa di eccezionale. Lì davvero ho lavorato tantissimo e benissimo e i frutti dell’Academy sono tutti in questo titolo".

Bagnaia, si ricorda quando da ragazzino iniziò il suo sogno?

"Tutto è cominciato in sella a un Beta 50 da minicross che mi regalò mio padre perché ogni volta che vedevo una moto mi brillavano gli occhi. La tenevo lucida, ero in paradiso, ci correvo nel giardino dei nonni, ma sullo sterrato… era un po’ un problema, così mio padre cominciò a portarmi in pista e da lì…".

E nel frattempo si emozionava con Rossi che già vinceva nel motomondiale?

"Beh, la domenica le gare di Vale erano sacre. Lo seguivo, facevo il tifo per lui e sognavo".

Da ieri è una stupenda realtà.