Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Milan può essere il primo club arabo della A

La Bahrain Investcorp offre un miliardo. Maldini: "Normale che nel futuro ci possa essere una vendita". Intanto, Pioli piega il Genoa 2-0

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di Ilaria Checchi

La trattativa in corso tra Elliott e la società Bahrain Investcorp per l’acquisto del Milan, che ipotizza una cifra d’acquisto intorno al miliardo di euro, potrebbe fare del club rossonero la prima realtà in Serie A di proprietà araba. Un primo contatto in questo senso c’è già stato nell’autunno scorso. Se le negoziazioni dovessero andare in porto il Diavolo potrebbe, dunque, avere un nuovo azionista già per la fine della stagione sportiva. Investcorp è un gestore globale di prodotti di investimento alternativi, sia per clienti privati che istituzionali, specializzato in private equity: capitale strategico, investimenti a rendimento assoluto, real estate, infrastrutture e gestione del credito e in Italia è già operativa per aver trattato con realtà come Gucci, Riva e Dainese.

Nata nel 1982 per dare la possibilità alle famiglie benestanti del Medio Oriente di investire in progetti nei mercati sviluppati, l’azienda è oggi presente in 12 paesi tra Stati Uniti, Europa, India, Cina e Singapore. E vanta tra l’altro sedi in diverse città tra cui New York, Londra, Abu Dhabi, Doha e Mumbai.

Gli asset di gestione sfiorano i 40 miliardi di dollari e sono localizzati in tre diversi continenti differenziandosi in sei classi di attività e varie linee di prodotti. Un gruppo finanziario ampio e strutturato, dunque, pronto a diventare il nuovo proprietario del Milan dopo l’era Elliot, la cui gestione va avanti dal 2018: il presidente esecutivo di Investcorp è Mohammed Mahfoodh Alardhi, uomo d’affari omanita, che attualmente ricopre anche un incarico primario come numero uno di Bank Sohar, dopo essere stato capo della Banca Nazionale dell’Oman. Il suo corso è iniziato nel 2015 e attualmente gli sono a supporto i Co-Chief Executive Officer, Rishi Kapoor e Hazem Ben-Gacem. A dare un contributo fattivo alla trattativa di acquisto del club rossonero ci sarebbe inoltre il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, Mubadala Investment Company PJSC, pronto a dare l’input necesario per arrivare a una conclusione rapida della contrattazione. Per quanto riguarda l’attuale proprietà della società di via Aldo Rossi non trapelano commenti. Solo Paolo Maldini ieri prima della partita di San Siro contro il Genoa ha commentato brevemente la notizia: "So poco – ha detto –, è normale che nel futuro del Milan ci possa essere anche una vendita. Non so quando sarà quel momento".

Elliott non ha mai messo ufficialmente in vendita il Diavolo ma di fronte a un’offerta interessante è palese che le parti potrebbero trovare un accordo: quel che è certo è che per l’indiscusso blasone e la gestione incentrata sulla sostenibilità a 360° il Milan è ad oggi una realtà appetibile per tutti gli investitori e la richiesta fatta per un affare in esclusiva da parte del gruppo arabo ne è una chiara riprova. Le problematiche relative alla costruzione del nuovo stadio, invece, non dovrebbero essere un intralcio per l’eventuale cessione del club, con Elliott che potrebbe essere disposto a vendere prima dell’avvio dei lavori per il nuovo impianto, rinunciando a massimizzare l’investimento fatto nel 2018.

Ieri sera, invece, sul campo di un San Siro stracolmo (oltre 70mila i tagliandi staccati, record stagionale) il Diavolo ha battuto per 2-0 il Genoa interrompendo così il lungo digiuno sotto porta. Il vantaggio rossonero è arrivato dopo soli 10’ con Leao, mentre a pochi istanti dal termine del match ci ha pensato il tap-in di Messias a mettere il punto esclamativo sulla vittoria del Milan, atteso ora a un derby infuocato nella semifinale di ritorno in Coppa Italia.