Venerdì 26 Aprile 2024

Il Gallo canta, è’ l’alba di una grande Italia

Belotti firma con Berardi la vittoria contro la Bosnia che vale la final four con Spagna, Francia e Belgio: ottima premessa per gli Europei

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di Paolo Franci

Primi e con final four da disputare in casa. Gli obiettivi centrati da questa Nazionale non si contano più, tra record e il trittico d’oro. O mini Triplete, fate voi. E cioè l’Europeo conquistato macinando primati, il ranking scalato a d’imperio che vale il ruolo di testa di serie al sorteggio mondiale di Dicembre. E poi, non ultima, la vittoria nel girone di Nations League che si traduce in una sfida fantastica e tutta da vivere il prossimo ottobre a Milano e Torino per le semifinali e finali contro Spagna, Francia e Belgio.

E questi sono i risultati che valgono per graduatorie e classifica. Poi ci sono quelli ormai arcinoti. Come la capacità di fare quel che i nostri club inseguono e quasi mai raggiungono e cioè costruire un gruppo dal feeling assoluto sia dal punto di vista ambientale che tecnico. Lo raccontano gli azzurri anche a microfoni spenti, quanto sia facile inserirsi in questa squadra. E così, chi gioca nella Nazionale del Mancio sembra che sia in azzurro da una vita. Gli ultimi esempi sono addirittura scintillanti dal punto di vista dell’essere decisivi. Prima Locatelli, che nel giro di poche partite è diventato uno perno della squadra, pur aspettando Verratti. Poi Bastoni, che pare l’alter ego di Bonucci e, lo diciamo sottovoce, anche con qualcosa in più in prospettiva. E, ancora, Berardi. Tutti in piedi per questo ragazzo che dopo anni di montagne russe nel rendimento sembra essere arrivato al punto di svolta grazie al lavoro di De Zerbi. Berardi ha sfruttato alla grande l’occasione andando a pizzicare l’unica corda stonata di questa Nazionale e cioè quel conto tra qualità del gioco, dominio e occasioni che mai o quasi corrisponde al tabellino finale. E nel giorno in cui il Gallo si sblocca dopo un anno esatto, il ragazzo di Calabria segna un gol straordinariamente bello, su assist altrettanto fantastico di Locatelli. Dopo aver chiuso la gara con la Polonia, ingiustamente in bilico per tanto, troppo tempo, Domenico si ripete contro la Bosnia e chiude il match che vale primo posto e finali, spingendo Bernardeschi verso la panchina e dando al Mancio quella quota gol che deve arrivare dagli esterni nel calcio moderno. In tutto questo, se Barella è il leader non solo ‘polmonare’ della squadra, cresciuto in modo esponenziale, Lorenzo Insigne è sempre più quel ‘10’ alla Mancini che questa Nazionale cercava. Da questa Nations League, tra l’altro, la nostra Nazionale esce con la certezza di avere una serie impressionante non di ricambi, ma di veri e proprio alter ego, come lo sono Locatelli-Verratti, Bastoni-Bonucci, Berardi-Bernardeschi,e potremmo andare avanti a lungo. E questo era uno degli obiettivi che si era prefissato Mancini, perchè per vincere una competizione sfibrante che dura un mese _ non le citiamo per pura scaramanzia, ma iniziano per ‘E’ e ‘M’..._ serve avere non ricambi o riserve, ma appunto, veri e propri alter ego.

I risultati di ieri: Bosnia-Italia 2-0 ; Polonia-Olanda 1-2. Classifica: Italia 12, Olanda 11, Polonia 7, Bosnia 2. Italia qualificata alla final four di MIlano e Torino.