Mercoledì 24 Aprile 2024

Ibra pensa a guarire: "Non sono Superman"

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Per una volta il Leone indomito, il dio del calcio, lascia il posto all’uomo Zlatan. Per una volta Ibrahimovic lascia a casa i super poteri e decide di guardare in faccia la realtà, come solo una persona adulta e seria sa fare, dall’alto di una carriera calcistica ormai trentennale. Se Zlatan sarà in campo domenica sera contro la Juventus lo deciderà il tempo. Di certo lui vorrebbe esserci, ma il fisico e la sua carta d’identità predicano calma. Perché comunque non gioca una gara dal primo minuto dal 9 maggio, match di San Siro guarda caso proprio contro la Juventus; e perché da quel momento ha visto il campo solo domenica scorsa, 20 minuti scarsi contro la Lazio. E dunque non si può nascondere, Zlatan. Il leone in gabbia, infatti, ammette sconsolato: "Se ci sarò a Torino? Vediamo giorno per giorno - l’ammissione dello svedese - non è un segreto: ho un problema al tendine e non rischio conseguenze".

Un canovaccio che non rispecchia appieno il personaggio Ibrahimovic, ma che lo avvicina molto ai tifosi e alla gente comune: "Voglio tenere tutta la stagione e pensare che non sono Superman – ha concluso Ibra a margine di un evento in un hotel di Milano –, anche se il mio problema è che lavoro troppo e mi piace soffrire". Un affondo sulla Superlega: "La prima domanda doveva essere fatta a noi calciatori, quindi chi l’ha inventata ha già sbagliato a non chiederci un parere, siamo noi giocatori che dobbiamo scendere in campo".

Intanto ieri, a Milanello, ha sostenuto un allenamento differenziato. In caso di forfait toccherà a uno tra Rebic (favorito) e Giroud: quest’ultimo è reduce da uno stop forzato causa covid. Nessun problema, invece, per Maignan dopo i fastidi di mercoledì contro il Liverpool. Ko Bakayoko; contro la Lazio il centrocampista francese ha riportato una soffusione emorragica al soleo del polpaccio sinistro.