Venerdì 26 Aprile 2024

Ibra contro Dzeko per portare in fuga Pioli

Il Milan si scoprì grande battendo la Roma a giugno. In caso di bis, i rossoneri allungherebbero a più quattro sulle seconde

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di Giulio Mola

CARNAGO (Varese)

Nella notte in cui si richiude San Siro e si rispediscono a casa i mille tifosi “vip“ (per lo più legati agli sponsor) come da imposizioni dal nuovo Dpcm che blocca gli accessi agli stadi almeno fino almeno al 24 novembre, Pioli e la sua truppa cercano la nona sinfonia per proseguire la corsa verso l’alto. Alla Scala del Calcio arriva l’imprevedibile Roma di Fonseca, trascinata da un campione come Dzeko (la sfida a distanza con Ibrahimovic è uno dei temi più interessanti del match) e da una banda di giovanotti di belle speranze, compreso l’ex atalantino Mancini pronto a scendere in campo dopo il falso allarme di positività, ribaltato sabato da un secondo tampone.

Visti i risultati delle squadre che le alitavano sul collo (la frenata del Sassuolo e lo scivolone dell’Atalanta), per il Milan può essere la notte buona per tentare una mini-fuga. Ma pure un pareggio non farebbe male, allungando a ventidue il numero di risultati utili consecutivi. Senza ridimensionarne le ambizioni. L’ultima sconfitta risale all’8 marzo: da allora il Milan è cresciuto partita dopo partita, diventando squadra vera. In Italia e in Europa. Con identità, organizzazione e personalità.

Proprio contro la Roma, lo scorso giugno e sempre a San Siro, gli uomini di Pioli ruppero un tabù: mai, prima di allora, il Milan aveva dominato una big.

Oggi quella squadra è ancora più matura e se è lì, in vetta alla classifica, non è per un caso. Ora bisogna capire se è pronta per provare a staccare le inseguitrici: "La nostra forza è l’equilibrio mentale, nei momenti negativi e in quelli positivi di un match - spiega l’allenatore, cercando di mantenere altissima la soglia dell’attenzione -. Dobbiamo giocare come sappiamo per far durare questo periodo ancora più a lungo. Possiamo crescere ancora, ma per diventare grandi serve un altro scatto. Le aspettative sono cresciute e dobbiamo pretendere da noi stessi ancora di più, anche perché in questo gruppo è aumentata la competitività, abbiamo inserito giocatori che hanno alzato il livello. Insomma, siamo giovani, ma già maturi. E con la presenza di grandi personalità". L’effetto della concorrenza potrebbe vedersi subito: con Rebic ancora indisponibile sono Krunic e Diaz a insidiare Calhanoglu (recuperato in extremis) nel ruolo di trequartista centrale nel 4-2-3-1.

Scelte di formazione a parte (Bennacer e Leao torneranno dal primo minuto) Pioli sa che adesso è quasi istintivo sognare ad occhi aperti ("Non considero questo il mio momento, semmai è il momento della squadra") ma poi, con realismo, il tecnico torna sulla partita di questa sera: "Ci aspetta un altro esame difficile. Serve determinazione e una gara di alto livello tecnico. La Roma ci somiglia, ha confermato un gruppo di lavoro che funzionava bene, ha giocatori importanti. E bisognerà tagliare i rifornimenti a Dzeko, che aiuta anche i compagni ad far gol".

A proposito: il match contro i giallorossi segna una ricorrenza non proprio banale per Donnarumma, Il pilastro più importante tra i pilastri. Cinque anni fa il gigante buono rossonero esordiva in A contro la Samp, ed oggi, ad appena 21 anni, Gigio è uno dei veterani del gruppo. Concetto ribadito anche da Pioli, che non si mostra preoccupato di perdere il portiere, visto il tira e molla sul contratto: "So che la società sta lavorando in una certa direzione, Gigio sta crescendo tanto in tutto. E’ già di altissimo livello, ma ha margini di miglioramento".