Mercoledì 24 Aprile 2024

Hindley le mani sul Giro, ovazione per Nibali

Vince Covi, l’australiano che ha studiato ciclismo in Abruzzo prende la maglia alla penultima tappa: oggi la crono. Boato per lo Squalo

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di Angelo Costa

Tutto in una tappa: quella che si arrampica sulla Marmolada apre il Giro e subito lo chiude. Esegue Jai Hindley, che nei tre chilometri finali spedisce all’angolo i rivali, a cominciare dalla maglia rosa Carapaz. Stavolta son distacchi veri, non punzecchiature d’abbuono. Come due anni fa, l’australiano che ha studiato ciclismo in Abruzzo prende la testa della corsa il penultimo giorno, prima di una crono: stavolta, per perdere il minuto e mezzo guadagnato sulle Dolomiti, a Verona dovrà andare a piedi.

In una giornata finalmente da ricordare, non c’è solo il capolavoro di Hindley: c’è soprattutto quello di Alessandro Covi, uno degli italiani più interessanti della nuova generazione. Ventritrè anni, varesino di Taino, già inserito nel bestiario dei soprannomi come Puma, tira la sua zampata sul Pordoi, salutando i compagni di fuga: da solo si fa più di 50 chilometri e due passi dolomitici, meritandosi la gioia sfiorata un Giro fa, con un secondo e un terzo posto di tappa. ‘Scherzando avevo detto che avrei vinto la cima Coppi, poi ho tirato dritto, correndo come volevo io: regina o no, è stata una tappa bellissima, mi ricapiterà di vivere altre giornate così’, è il messaggio che spedisce da passo Fedaia.

Mentre Covi vive la sua favola, alle sue spalle si accende il Giro: atteso dal compagno Kamna, saggiamente mandato in avanscoperta, Hindley prima intossica Landa, poi manda in tilt Carapaz, che arrancherà fino al traguardo. Pochi chilometri gli bastano per fare una rivoluzione prevedibile: in fondo, della triade arrivata a giocarsi la corsa, l’australiano è l’unico ad aver vinto una tappa in questo Giro, sul Blockhaus. ‘Ho la maglia più bella del ciclismo, grazie ai tifosi che mi hanno spinto in una tappa splendida’, dice avvicinandosi a un giorno storico, perchè sarà il primo aussie a entrare nell’albo d’oro.

Dai tifosi arriva anche il giusto omaggio a un vecchio leone: un boato accoglie al traguardo Vincenzo Nibali, che a quasi 38 anni chiude questa edizione ai piedi del podio. ‘Il Giro mi ha reso grande e posso solo dirgli grazie. Finire al quarto posto è ottimo, sono arrivato qui dopo un periodo tremendo ascoltando le parole del mio ds Martinelli: Vincenzo, sali in bici e fai quello che ti piace’. Ordine d’arrivo ventesima tappa Belluno-Marmolada di 168 km: 1) Alessandro Covi (Uae) in 4h 46’34’’ (media 35,175), 2) Novak (Slo) a 32’’, 3) Ciccone a 37’’, 6) Hindley (Aus) a 2’30’’, 9) Landa (Spa) a 3’19’’, 11) Carapaz (Ecu) a 3’58’’, 13) Fortunato a 4’07’’, 17) Nibali a 4’37’’. Classifica: 1) Jai Hindley (Aus, Bora) in 86h 07’19’’, 2) Carapaz (Ecu) a 1’25’’, 3) Landa (Spa) a 1’51’’, 4) Nibali 7’57’’, 5) Bilbao (Aus) a 8’55’’, 8) Pozzovivo a 16’04’’, 15) Fortunato a 32’03’’.