Mercoledì 24 Aprile 2024

Golf: Woods e Thomas non bastano

Nella President Cup il team International mantiene il vantaggio di tre punti. Non sono sufficienti le vittorie di Tiger Woods e Justin Thomas, unici americani a rimanere a galla

Tiger Woods

Tiger Woods

L’International Team ha mantenuto il vantaggio di tre punti (6,5-3,5) sugli Stati Uniti dopo la seconda giornata della 13ª edizione della Presidents Cup, che si sta svolgendo sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia. I cinque match di foursome sono terminati in parità (2,5-2,5) con gli americani, guidati da Tiger Woods, nell’insolita veste di capitano e giocatore, che hanno rimediato nelle buche finali a una situazione che stava diventando difficile. Lo stesso Tiger e Justin Thomas hanno battuto sull’ultima buca Byeong Hun An/Hideki Matsuyama (1 up) con una prodezza di Thomas che ha infilato un lunghissimo putt per il birdie. E’ stata la seconda vittoria del duo a stelle strisce in altrettanti match e Woods ha uguagliato il record di successi personali nella competizione con 26, che era stato stabilito da Phil Mickelson, giustificando pienamente la scelta di essersi concesso una wild card. L’altro punto pieno è arrivato da Xander Schauffele/Patrick Cantlay (1 up su Adam Hadwin/Joaquin Niemann) che hanno rimontato nelle ultime tre buche da 1 down e con Cantlay autore del birdie conclusivo.

Soddisfazione anche per l’australiano Adam Scott che, affiancato da Louis Oosthuizen, ha battuto senza tanti problemi Dustin Johnson/Matt Kuchar (3/2) e ora con sedici successi globali ha affiancato Vijay Singh al secondo posto della graduatoria del plurivincitori dell’International Team, che è guidata con 20 da Ernie Els, attuale capitano della squadra.

Sta comportandosi molto bene Abraham Ancer, il primo messicano a giocare il torneo, che ha ben supportato Marc Leishman contro Webb Simpson/Patrick Reed (3/2) portando un altro punto prezioso alla causa dopo quello ottenuto nella prima giornata insieme a Louis Oosthuizen (4/3 su Dustin Johnson/Gary Woodland). Infine il pari tra gli americani Gary Woodland/Rickie Fowler e Sungjae/Cameron Smith, con miracolo dei primi che hanno recuperato da un 2 down nelle ultime tre buche.

Doppio impegno nella terza giornata di gara in cui si svolgeranno quattro fourball al mattino e quattro foursome nel pomeriggio, quindi il turno finale con dodici singoli. Il bilancio è favorevole agli USA con dieci successi, una sconfitta e un pari. Al contrario della Ryder Cup, a cui la gara si ispira e dove nell’International Team non possono comparire giocatori europei, in caso di pareggio il trofeo viene assegnato a entrambe le compagini e non al defender.

Il torneo su GOLFTV - La Presidents Cup viene trasmessa in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it). Terza giornata, notte tra venerdì 13 e sabato 14, dalle ore 21 alle ore 7.

PRIMA GIORNATA: La 13/a edizione della Presidents Cup, sfida biennale modello Ryder, in Australia è cominciata con l’International Team (giocatori europei esclusi) di Ernie Els in vantaggio per 4-1 sugli Stati Uniti di Tiger Woods (capitano e giocatore). 

E’ la prima volta dal 1994 (anno del debutto della competizione) che il Resto del Mondo, nella manche d’apertura, riesce a infliggere un passivo così pesante agli Usa. Nel 1998, sempre al Royal Melbourne GC (che per la terza volta ospita la kermesse), gli Usa avevano chiuso il round inaugurale sotto per 3 ½- a 1 ½ . Fu l’unica occasione in cui l’International Team riuscì poi a portare a casa il successo.

Agli Stati Uniti non è bastato un Woods in grande spolvero. Il californiano nel primo dei cinque incontri di doppio fourball, in coppia con Justin Thomas, grazie a sei birdie realizzati – di cui tre nelle prime cinque buche giocate – era riuscito a trascinare i suoi con il punteggio di 4&3 inflitto al duo avversario composto da Marc Leishman/Joaquin Niemann.

Ma poi il Team Internazionale si è rifatto sotto e con Sungjae Im/Adam Hadwin ha avuto la meglio (1 up) su Patrick Cantlay/Xander Schauffele.  Con lo stesso punteggio Hideki Matsuyama/Pan Cheng-tsung hanno superato Patrick Reed/Webb Simpson. Mentre Byeong Hun An/Adam Scott si sono imposti (2&1) su Tony Finau/Bryson DeChambeau. A calare il poker ci hanno pensato Louis Oosthuizen/Abraham Ancer, capaci di arginare (4&3) la concorrenza di Gary Woodland/Dustin Johnson. 

Gli Stati Uniti rivedono gli incubi della Ryder Cup 2018. A Parigi il Team Europe fu trascinato dalle giocate e dalle vittorie (cinque in altrettanti incontri, record europeo) di Francesco Molinari, oltre che da un gruppo che si dimostrò più unito di quello americano. Eppure Woods alla vigilia della Presidents Cup era stato chiaro: “Prima il gruppo e poi il talento”. Trascinatore da giocatore, il californiano dovrà ora trovare la chiave giusta anche da allenatore per spingere gli Stati Uniti alla rimonta.