Lunedì 29 Aprile 2024

F1 Gp Austin 2019, orari tv (diretta Sky e Tv8)

Diciannovesima tappa del mondiale di Formula 1, in pista sul suggestivo circuito di Austin. Le Ferrari provano a rovinare la festa a Hamilton, ormai a un passo dal sesto titolo mondiale. Il programma del weekend per seguire prove, qualifiche e gara in diretta

Lewis Hamilton (Ansa)

Lewis Hamilton (Ansa)

Austin, 30 ottobre 2019 - Neanche il tempo di riprendersi dalle emozioni di Città del Messico, ed ecco che la Formula 1 torna in pista per il Gran Premio degli Stati Uniti, valido per il Mondiale 2019. La diciannovesima tappa della stagione (delle 21 totali presenti in calendario) si disputa sul Circuit of the Americas di Austin, in Texas. Una settimana fa in Messico Lewis Hamilton ha centrato il decimo successo stagionale davanti a Sebastian Vettel e a Valtteri Bottas. Il podio numero 100 per il britannico in Mercedes, ma soprattutto un passo ormai decisivo verso il sesto titolo iridato, traguardo che potrebbe conquistare già ad Austin alla luce del grande vantaggio accumulato in classifica. A provare a rovinare la festa al pilota di Stevenage, saranno nuovamente le Ferrari che, dopo aver monopolizzato le qualifiche degli ultimi appuntamenti con sei pole consecutive, dovranno cercare di ripetersi concretizzando, soprattutto, in gara. E, magari, non commettere errori di strategia come in Messico, dove, se il team non avesse suggerito a Charles Leclerc la doppia sosta, la lotta per il podio avrebbe potuto avere un epilogo differente.

Orari F1 Sky e Tv8

Tutti i live, al solito, sono disponibili per gli abbonati Sky su Sky Sport F1 HD (canale 207 del satellite), le dirette di qualifiche e gara saranno inoltre disponibili in chiaro su Tv8Venerdì 1 novembre Ore 17: Prove Libere 1 Ore 21: Prove Libere 2 Sabato 2 novembre Ore 19: Prove Libere 3 Ore 22: Qualifiche (trasmesse in diretta anche su Tv8)  Domenica 3 novembre Ore 20.10: Gara (trasmessa in diretta anche su Tv8) Calendario gare, date e orari tv di tutti i Gran Premi 

 

La classifica

La classifica mondiale vede Lewis Hamilton a un passo dal sesto titolo iridato grazie ai 363 punti sinora conquistati. Al britannico basta infatti mantenere un vantaggio di 52 punti (al momento sono 74) sul compagno di team, Valtteri Bottas (289), per chiudere aritmeticamente i giochi. Dietro al finlandese è lotta a tre con Charles Leclerc (236) a precedere Sebastian Vettel (230) e Max Verstappen (220). Stesso discorso nella sfida per la terza piazza con Pierre Gasly (77), Carlos Sainz (76) e Alexander Albon (74) racchiusi in appena 3 punti. Per quanto riguarda i team, la Mercedes ha già messo le mani sul sesto titolo costruttori consecutivo grazie ai 652 punti con cui precede Ferrari (466) e Red Bull (341), nella lotta per il quarto posto la McLaren (111) ha conservato un discreto vantaggio sulla Renault (73) nonostante lo zero del Messico. Classifica piloti Classifica costruttori Calendario - Risultati

Il circuito

Lungo 5513 metri suddivisi in 20 curve, il Circuit of the Americas è stato inaugurato nel 2012 entrando immediatamente a far parte del calendario di Formula 1. Progettato dall'architetto tedesco Hermann Tilke, si tratta di uno dei tracciati più interessanti tra quelli moderni in virtù di una conformazione particolare con alcune curve ispirate a iconiche sezioni di famosi circuiti, tra cui la sequenza Maggotts-Becketts-Chapel di Silverstone, le curve dell'arena ad Hockenheim, e la curva 8 di Istanbul. La pista è inoltre caratterizzata da numerosi cambi di pendenza (oltre a un lunghissimo rettilineo di oltre 1,2  km) che la rendono ancora più impegnativa nonché affascinante per tifosi e addetti. Il pilota più vincente è Lewis Hamilton grazie ai 5 successi conquistati sinora. Si tratta infatti di una delle piste preferite dal britannico che qui ha vinto l'edizione inaugurale (2012), festeggiato la conquista del titolo iridato nel 2015 ed è salito, inoltre, sul gradino più alto con due scuderie diverse (McLaren e Mercedes). Tra gli altri piloti ad aver vinto almeno una volta sul cricuito, Sebastian Vettel (2013) e Kimi Raikkonen (2018). Il finlandese ha ottenuto la vittoria la scorsa edizione (21esimo e attualmente ultimo successo in carriera) ponendo fine ad un digiuno di 5 anni e 114 gare, mentre il tedesco detiene il record di pole a pari merito con Hamilton (2). Per quanto riguarda i team, comanda la Mercedes con 4 trionfi davanti a Ferrari, Red Bull e McLaren (1).

Leclerc, Vettel e Verstappen

Non azzarda previsioni Sebastian Vettel alla vigilia del weekend di Austin. "Una volta saliti in macchina avremo le prime sensazioni, vedremo come funzionerà la monoposto", dice confessando che "non è una pista semplice: c'è una prima sezione molto veloce, poi una lenta nella parte centrale e poi un'altra veloce alla fine". Per il tedesco della Ferrari "l'importante è avere un buon feeling con la macchina, vedremo quanto questa pista sia adatta a noi. Abbiamo una macchina forte, efficiente, ci sono dei rettilinei, vedremo".

E' costretto a tornare su quanto accaduto in Messico Charles Leclerc. "Non mi piace parlare di cosa sarebbe potuto succedere se non ci fossimo fermati due volte - premette -. Sappiamo che su quel circuito è difficile seguire. Il passo che avevamo nel primo stint era molto positivo, e penso che tante cose siano state positive", spiega. "La performance c'era ancora una volta - aggiunge il monegasco -, ma dobbiamo fare in modo che queste cose non accadano più". 

Non le manda a dire Max Verstappen a Lewis Hamilton. "Le sue frecciate? Vuol dire che sono nella loro testa, ma io non ho bisogno di farlo, perché parlare in conferenza non è corretto e io parlo in pista", dice. "Lotto e mi piace farlo al limite, se vogliono che stia dietro e che non battagli con loro, meglio stia a casa. Le vittorie sono ciò per cui viviamo", aggiunge. E a chi gli chiede se ritenga di essere stato trattato con correttezza dalla FIA dopo il Messico (dove è stato penalizzato al termine delle qualifiche, chiuse in pole position), il giovane olandese risponde: "Credo sia stato corretto, ho parlato con gli steward, non ho visto le bandiere gialle ed è stata una sfortuna. Non mi serviva fare il giro perché ero già in pole e ho migliorato il mio giro. La prossima volta alzerò comunque il piede con un incidente. Per ora non siamo ancora in grado di lottare sempre per la pole e quindi ho dato il massimo".