Giovedì 25 Aprile 2024

F1, Hamilton trionfa in Messico su Vettel e Bottas. La classifica aggiornata

Quarto Leclerc, scattato dalla pole position. Capolavoro di strategia Mercedes, rimpianto Ferrari che aveva piazzato le due monoposto in prima fila

Gp del Messico 2019, il podio (Ansa)

Gp del Messico 2019, il podio (Ansa)

Città del Messico, 27 ottobre 2019 - E' una partita a scacchi il Gp del Messico 2019 (rivivi qui il live). E nella guerra di strategie, si sa, Toto Wolff va a nozze, con la Mercedes che porta Lewis Hamilton all'ennesimo trionfo davanti a Sebastian Vettel e Valtteri Bottas. Peccato per Charles Leclerc, partito in pole position dopo la penalizzazione di Verstappen e finito quarto, tradito dal primo (prematuro) pit stop e da un problema nella seconda sosta che gli costa almeno 3, preziosi, secondi. Ma è proprio la girandola dei box che premia le Frecce d'argento, mentre le Ferrari, prima e seconda dopo il via, si devono accontentare del secondo posto sul podio. Qualche rimpianto, ancora, ma la sensazione che le Rosse siano sempre più vicine alle rivali. Nel frattempo, Hamilton è a un passo dal sesto titolo Mondiale che potrebbe conquistare già negli Stati Uniti. "Incredibile, pensavamo di essere dietro qui. E' stata una gara difficile, ma l'abbiamo portata casa", il primo commento del britannico. In classifica piloti Hamilton guida ora con 338 punti, 74 di vantaggio su Bottas (289). Terzo Leclerc a 236, quarto Vettel a 230. Altra giornata non certo da incorniciare per l'Alfa Racing. Giovinazzi chiude 14esimo, Raikkonen è costretto al ritiro. 

Qui la classifica piloti aggiornata

LA GARA - Contatto Hamilton-Verstappen (un fulmine in qualifica) in partenza, con l'olandese che ha la peggio e perde diverse posizioni. Nella foga di rimontare, Verstappen urta Bottas con la gomma posteriore destra che va in mille pezzi. Gara compromessa, chiuderà sesto al termine di una clamorosa rimonta portata a compimento lontanissimo dalle posizioni che contano. Il momento decisivo al primo pit-stop: rientra solo Leclerc, mentre gli altri attendono, fiutando che le gomme potrebbero reggere oltre le previsioni. E' la mossa vincente: la strategia che premia è quella di una sola sosta. La portano avanti Hamilton, Vettel e Bottas. Il britannico si ferma quando è dietro a Vettel e riesce a guadagnare in pochi giri quei secondi che gli consentono di passare al comando nel momento in cui il tedesco è costretto alla sosta. Seb perde terreno anche coi doppiaggi, brillantemente dribblati dalla Mercedes. Si ferma ancora Leclerc: problemi per lui nella seconda sosta e rientro in pista lontano dai primi. Il monegasco prova la rimonta e riaggancia persino il terzetto di testa, dove Vettel è a quel punto stretto tra le due Mercedes. Tra Hamilton e Leclerc, quarto, ci sono a un certo punto meno di sei secondi. Ma non succede più nulla: la tensione è a mille, ma i sorpassi sono nelle retrovie. E la Ferrari, alla sesta pole consecutiva, ancora una volta non riesce a concretizzare. 

L'ordine d'arrivo

LE VOCI DEI PROTAGONISTI - "E' stata una partenza folle: Vettel ha cercato di buttarmi fuori, poi sono stato assalito da Verstappen. Sapevo che prima o poi Max mi sarebbe arrivato addosso come un siluro". Lewis Hamilton punta il dito contro Sebastian Vettel e Max Verstappen dopo la caotica partenza. "Dopo il contatto con Verstappen, fortunatamente, sono riuscito a rientrare in pista e ho ripreso la gara - aggiunge il britannico -. Ma alla fine è stato un gran bel weekend, la macchina era grandiosa ed è stato speciale poter festeggiare questa vittoria qui in Messico".

Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno Mattia Binotto, team principal della Ferrari. "Siamo dispiaciuti, il ritmo era buono. Chi era dietro ha perso una scommessa - dice -. Nel caso di Leclerc non c'era molto da fare di diverso. Devo capire perché nel secondo stint è andata così. Le gomme surriscaldavano e questo non ha facilitato la situazione". Sulla partenza: "E' stata quella che è stata, sapevamo che sarebbe stata una gara lunghissima. Non ci soddisfa piu il secondo posto quando si corre ad armi pari e questo è un dato positivo". E conclude: "Non credo che gli altri ne avessero di più sul passo gara. Volevamo un vantaggio di ritmo a fine gara. Credo che il comportamento delle gomme sia stata la sorpresa".

Anche Charles Leclerc condivide l'analisi di Binotto: "Sono stato sorpreso nel secondo stint. Non credo che sarebbe cambiato molto, la vettura aveva sovracalore dappertutto". Sulla strategia non accusa, ma fa mea culpa: "Devo però essere più decisivo nella scelta. Deluso lo sono come tutto il team. In gara oggi la macchina cera".

Soddisfatto Sebastian Vettel che, però, non nasconde un pizzico di rammarico: "Sono contento del secondo posto ma forse a livello di strategia avremmo potuto provare un qualcosa di più inventivo per vincere". Poi rivela: "Mi sono sorpreso dal rendimento delle gomme dure, è stata una gara molto intensa e sono riuscito a tenere testa a Bottas che mi ha messo sotto pressione. Solamente nel finale del GP sono riuscito a concentrarmi su Hamilton ma ne aveva di pià anche a livello di gomme e ci ha tenuto tutti quanti dietro".

Contento del podio Valtteri Bottas: "E' stato un bel risultato dopo l'incidente di ieri - dice -. Ho perso un po' di posizioni all'inizio ma è stata una bella gara e ho ottenuta una buona posizione rispetto alla situazione di partenza". E aggiunge: "Mi sento bene in macchina, rispetto all'anno scorso. Sono felice con questa macchina e guardo già alla prossima settimana".

Rivivi il Gp del Messico 

Formula 1, orari del Gp del Messico (Sky e Tv8)

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I giri da percorrere sono 71

Perché Verstappen è stato penalizzato

L'olandese ha fatto segnare il miglior tempo nelle qualifiche di ieri, ma a tarda notte (ora italiana) la decisione della giuria: il pilota della Red Bull nell'ultimo giro del Q3 non ha rallentato nonostante la bandiera gialla esposta dopo l'incidente di Valtteri Bottas. Morale: la Fia retrocede Verstappen di tre posizioni in griglia (parte quindi quarto) per eccesso di velocità.

VIDEO / VERSTAPPEN E LA BANDIERA GIALLA

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