Giovedì 25 Aprile 2024

Ferrari per l’America, Red Bull per lo sconto

Alle 21 il gp in Texas, ma tiene banco il caso budget cap. Horner: "Aperti a trovare una soluzione". Minardi: "Impossibile controllare"

di Leo Turrini

Aspettando il gp delle Americhe (stasera alle 21, le prove si sono svolte nella notte), ieri il team principal della Red Bull Chris Horner (che ha ospitato ai box Brad Pitt, nella foto) ha difeso l’operato del team sul budget cap: "Siamo assolutamente e categoricamente convinti di non avere avuto nessun beneficio né per il 2021, né per il 2022. Saremo assolutamente aperti se verrà trovata una soluzione".

Sul tema, è interessante l’opinione di Giancarlo Minardi, uno che ha lanciato gente come Alonso, Trulli, Webber, Fisichella ed è la storia dell’automobilismo: "Così come è stato pensato e scritto, il budget cap in Formula Uno non serve. Anche perché se fai stilare le regole ai team, come è accaduto, ti infili in un labirinto senza vie d’uscita…– ha detto Minardi –. Immagino sia in corso una trattativa tra la Red Bull e la Fia per un patteggiamento. È inevitabile, di fronte a norme così complesse".

Come finirà?

"Ovviamente non lo so. So però che anni fa dissi ad un dirigente federale che il tetto alle spese mi sembrava inapplicabile. Mi si rispose che tutto sarebbe stato facilmente verificabile…"

Tombola.

"Ma vede, il principio potrebbe anche essere sano, però dal budget cap, per fare un esempio, sono esclusi gli ingaggi dei piloti. Fa una bella differenza, avere Hamilton o Mazepin nell’abitacolo. Aggiungo che servirebbe un po’ di realismo. Almeno la metà dei team non arriverà mai a spendere quanto consentito, perché non ha i soldi che hanno i Big".

Perché la F1 fa così fatica a darsi norme trasparenti e condivise?

"Eh, penso servirebbe un modello diverso di governance. Hanno appena deciso di lasciare a casa uno dei direttori di gara! In generale, mi ripeto, i team non dovrebbero essere coinvolti nella stesura delle regole, sportive o finanziarie che siano".

Minardi, che voto dà alla stagione Ferrari?

"Otto pieno. Bisogna considerare da dove partiva la Rossa. C’è stato un grande progresso e il 2023 sarà determinante".

E come va il suo impegno per far crescere giovani piloti italiani?

"Sono contento, giusto ieri il quindicenne Kimi Antonelli ha vinto il titolo di Formula 4. Si segni il nome, questo ragazzo andrà lontano".