Mercoledì 24 Aprile 2024

"Donne e bambini, cambieremo il calcio"

Rebecca Corsi eletta nel Consiglio di Lega Serie A, la prima dopo Rosella Sensi. "Dobbiamo educare anche i genitori"

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di Valentina Conte

EMPOLI (Firenze)

Rebecca Corsi, alla fine ce l’ha fatta: dopo Rosella Sensi e 11 anni trascorsi torna una donna nel consiglio di Lega...

"Sono felice che le società abbiano pensato a me per ricoprire un ruolo così importante".

La sua elezione è passata per diverse vicissitudini: è vero che De Laurentiis, molto amico di suo padre, avrebbe voluto un’altra persona?

"Ne abbiamo viste e sentite tante, forse qualcuno aveva altre preferenze ma io sono a disposizione della Lega intera. De Laurentiis? Sinceramente non credo o, comunque, niente di personale. Fra noi c’è un rapporto di grande stima reciproca".

Certo è che la sua elezione ha fatto notizia: sente più la pressione del fatto di essere donna o prevale l’orgoglio e la consapevolezza di ricoprire quel ruolo a pieno titolo?

"Più volte ho detto che voglio essere giudicata come persona. Prima che uomini o donne siamo persone ed è per questo che dobbiamo essere valutati". Resta il fatto che le donne in ruoli chiave nel calcio sono poche e che fa notizia anche la prima donna arbitro...

"Purtroppo è così ed è innegabile. Probabilmente sta anche a noi donne cambiare questa concezione e dimostrare che è, ad esempio, indifferente il sesso di chi dirige una gara. Bisognerebbe valutare esclusivamente il merito".

Perché l’Empoli ha appena scelto l’ex ministro dello Sport, Luca Lotti, come consulente della società?

"Pensiamo che la sua figura possa aiutarci e possa essere un valore aggiunto, accompagnando il club nel creare una linea di dialogo con le varie istituzioni".

La vicepresidenza, poi il ruolo di amministratore delegato azzurro e, ora, l’incarico in Lega. Le urgenze da affrontare?

"Per quanto riguarda l’Empoli, dobbiamo proseguire il nostro percorso di crescita sotto ogni punto di vista, facendo un passettino deciso alla volta. In Lega lavorerò per provare a migliorare il sistema calcio, ascoltando e mettendomi a disposizione di tutti".

Fra i suoi innumerevoli impegni c’è quello di Empoli for Charity Onlus, che non dimentica le persone che vivono nei Paesi più svantaggiati, ma anche i nostri anziani e malati. Un bilancio?

"È positivo. La Onlus è nata ormai 7 anni fa con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà. Ci concentriamo molto sul territorio, dove spesso tocchiamo con mano le situazioni che seguiamo, ma allo stesso tempo cerchiamo di portare il nostro aiuto da più parti. Valutiamo i progetti, capiamo la veridicità e la fattibilità, con la consapevolezza che anche un piccolo sostegno possa essere molto per chi sta vivendo un momento difficile".

Le donne, le persone in difficoltà e anche i bambini. L’educazione al tifo è una delle cose su cui investite molto. Lo sport aiuta a evitare violenze, bullismo, discriminazione?

"Come Empoli siamo stati tra i primi a portare avanti la Scuola del Tifo, un progetto bellissimo che adesso è ripartito dopo lo stop dovuto al Covid. I bambini sono i tifosi del futuro, educarli ad un tifo sano e responsabile è fondamentale".

Vale anche per i genitori...

"Sì, il loro ruolo è fondamentale sia negli stadi, sia nei centri sportivi: devono essere un esempio positivo per i figli. Da sportiva posso dire che questo mondo può e deve aiutare i bambini e gli adolescenti nella crescita, ponendosi come momento ludico, ma allo stesso tempo formativo della persona, educando al rispetto e ai sani e giusti valori".

Empoli è una piccola cittadina eppure staziona in serie A da anni: quanto è difficile proseguire su questa strada in un periodo di crisi economica e in un calcio sempre più folle in termine di ingaggi?

"Il nostro modo di fare calcio è visto da più parti come un modello da imitare. Non è facile perché le difficoltà aumentano, la competitività delle altre società è sempre maggiore. Da parte nostra continuiamo a lavorare, a far calcio con il preciso intento di formare calciatori, partendo dal settore giovanile e dallo sviluppo del ragazzo. Il tutto cercando di aggiornarci, innovarci, curare i dettagli, mettere sempre qualcosa in più per continuare a fare quello che da anni portiamo avanti".