di Leo Turrini
Poiché parlare della Ferrari del presente continua a generare malinconia (ieri in Russia nelle prove libere ottavo Leclerc e decimo Vettel, capirai che roba!), beh, faccio meglio ad occuparmi della Ferrari...del passato.
È ufficiale la nomina di Stefano Domenicali a capo della società che gestisce l’organizzazione del mondiale di Formula Uno. Il 55enne manager imolese, già capo del reparto corse del Cavallino, lascia la Lamborghini per diventare il nuovo Bernie Ecclestone. Un gran colpo è una buona notizia per l’intero automobilismo.
Le parole. "Torno nel mondo che amo – mi ha detto il Dom – In Lamborghini da presidente ho vissuto anni meravigliosi. Mi mancavano i Gran Premi, le corse e non l’ho mai nascosto. Ora lavorerò per rendere sostenibile il futuro della Formula Uno. È una grande sfida. La scelta degli azionisti di Liberty Media mi onora, l’appoggio di tutti i team iscritti al campionato mi conforta".
Il deluso. Gli americani hanno voluto Domenicali dopo aver valutato e scartato l’auto candidatura di Toto Wolff, il boss della Mercedes. Che ha ammesso: "Il ruolo mi interessava ma non ero gradito alla Ferrari. La figura di Domenicali però è perfetta, sarà una garanzia per tutti".
Di Wolff si continua a dire che potrebbe mollare le Frecce Nere di Stoccarda per spostarsi alla Aston Martin, dove è in arrivo Vettel. Non a caso ieri Lewis Hamilton ha detto: "Sono molto legato a Toto ma ciò non significa che lavoreremo sempre insieme. Io penso di rinnovare il contratto con la Mercedes, lui non so che intenzioni abbia".
In pista. Ieri sul circuito di Sochi il detentore del titolo è stato più lento del compagno di squadra Bottas, come sempre velocissimo sul brutto tracciato di Sochi.
La Ferrari ha portato piccole novità ma se non è zuppa è Pan bagnato. Leclerc e Vettel faranno fatica ad entrare nella Top Ten. La caccia alla pole scatta oggi alle 14. Il Gran Premio di Russia parte domenica alle 13,10 italiane. Diretta Sky.