Giovedì 25 Aprile 2024

Derby, Coppa e rilancio: Inter, notte Super

Dimarco, Dzeko e Lautaro: i nerazzurri stravincono contro un Milan mai in partita. Rivincita Inzaghi, ora riparte la corsa scudetto

di Giulio Mola

Più o meno un anno fa (il 5 febbraio del 2022) il derby di campionato cambiava la stagione per le due milanesi, con il clamoroso successo dei rossoneri in rimonta, determinante nella rincorsa scudetto. Un’altra stracittadina di metà stagione, la numero 234 giocata ieri a Riad in uno stadio desolatamente vuoto a metà, sorride invece ai nerazzurri che travolgono i rivali (3-0) e portano a casa la Supercoppa Italiana. Visto il cammino ad ostacoli delle due squadre in campionato il risultato del derby d’Arabia può pesare sull’immediato futuro. Steven Zhang in tribuna esulta per il quarto titolo da presidente, di certo torna a Milano con un carico d’entusiasmo l’Inter, che mette in bacheca il terzo trofeo della gestione Inzaghi (allenatore collezionista di Supercoppa, è la quarta vinta) e guarda con più fiducia alla rincorsa scudetto e alla Champions. Nerazzurri carichi, concentrati, precisi. Capaci di gestire e soffrire, interpretando comunque un calcio di assoluto livello. Per il Milan un’altra batosta: dal pari con la Roma in extremis alla sconfitta di ieri, passando per il ko in Coppa Italia col Toro: un blackout inspiegabile. Stefano Pioli sa che questo non è il suo Milan. Squadra confusa, difesa imbambolata, i reduci dal mondiale (Theo Hernandez e Giroud su tutti) stremati, cambi che non incidono. E Leao non più decisivo.

All’Inter sono bastati appena 20’ per mettere in ghiaccio una partita rimasta bloccata solo nei primi giri di lancette. A “stappare“ il match ci ha pensato Dimarco (quarto gol stagionale), bravo a raccogliere (10’) col piattone sinistro l’assist di Barella ben imbucato da Dzeko. Nerazzurri galvanizzati e Milan che faticava in mezzo al campo (Tonali troppo solo, Bennacer ingabbiato), capace di accendersi solo sulle iniziative di Leao (destro al 16’, attento Onana). La verità è che anche il “marziano“ faticava come tutti. Dall’altra parte, invece, il gol di Dzeko (20’) era l’ennesima meraviglia di un giocatore straordinario (non a caso “man of the match“): "Abbiamo fatto tutti una grandissima partita dall’inizio alla fine - esulta il bomber - ma non è una rivincita del derby perso un anno fa. Volevamo riprenderci questa coppa e l’abbiamo meritata. Il rinnovo? Vedremo dopo la festa, mi sento come un... 22enne". Il gol di Dzeko di fatto ha messo a nudo i limiti difensivi del Milan, col solo Tonali a coprire sul bosniaco innescato dal lungo lancio-assist di Bastoni. E solo l’attento Tatarusanu (27’) evitava il 3-0 murando lo scatenato Dzeko.

Più bassa l’Inter in avvio di ripresa, con il Milan che cercava di mettere pressione agli avversari. Leao provava a risolvere tutto da solo ma i nerazzurri riuscivano a controllare il match senza affanni. Entravano Gosens da una parte e De ketelaere-Origi dall’altra, riserve di lusso che però non incidevano. Usciva pure Barella (fra i migliori) per crampi ma ci pensava il campione del mondo Lautaro Martinez (32’) a blindare il successo sfruttando un altro errore di Tomori su lancio di Skriniar. Bravi tutti, soprattutto Inzaghi: è stato ad un passo dal baratro, si è tirato fuori, ha portato a casa un altro trofeo. Per Pioli è tempo di riflessioni, ma tocca alla squadra ritrovare la fame di una volta.