Mercoledì 24 Aprile 2024

Da Super Greg a Miressi: argento vivo Italia

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di Gianmario Bonzi

L’Italia cala il settebello anche se la pallanuoto non è presente a questi campionati Europei di Budapest. E’ mancato l’oro, d’accordo, che per ora solo Simona Quadarella è riuscita a conquistare in corsia per gli azzurri, ma le indicazioni arrivate dalla Duna Arena, ieri, sono decisamente positive. Quattro argenti e tre bronzi, due primati italiani, le nuove dimensioni trovate da Miressi e Burdisso e un Paltrinieri infinito. Già perché proprio Greg, pur sconfitto da Romanchuk sugli amati 1.500 sl, ha dato l’ennesima dimostrazione di orgoglio e classe oltre le fatiche del fondo (tre gare e tre ori in quattro giorni). L’ucraino ha vinto in 14’39“89 (primo oro europeo sulla distanza, aveva già vinto 400 e 800 sl), ma Gregorio è stato lì, argento in 14’42“91. Applausi. Bronzo e prima medaglia internazionale per Domenico Acerenza, in 14’54“36. Detto delle raniste che si sono confermate là dove erano attese (argento e terza medaglia continentale per Castiglioni, bronzo Carraro, mai sul podio agli Europei in lunga, da bronzo iridato in carica), l’altra copertina spetta a un grandissimo Alessandro Miressi, torinese, 202cm, argento da campione uscente sui 100 stile, sì, ma migliorandosi di 47 centesimi in due giorni nella gara regina, un dato impressionante. Era arrivato a Budapest con il primato italiano, suo, di 47“92, in finale ha nuotato in 47“45, entrando nella lista dei papabili per le medaglie a Tokyo 2020 sulla distanza regina, impresa mai riuscita a nessun italiano nel nuoto, nemmeno a sua maestà Magnini. E poi c’è Burdisso, atleta silenzioso ma asso in acqua: argento nei 200 farfalla alle spalle del fenomeno Milak col record italiano di 1’54”28. Bronzo, infine, della 4x200 sl con Ballo, Ciampi, De Tullio, Di Cola. Oggi finale dei 200 sl con Fede Pellegrini...