Mercoledì 24 Aprile 2024

Da Angloma a Honda: i ct dell’altro mondo

In cerca di gloria negli angoli più sperduti: l’ex Inter guida Guadalupa, l’ex Milan la Cambogia, il globetrotter Hiddink riparte da Curaçao

Migration

di Paolo Franci

Vedrete: quel diavolo di Guus Hiddink farà parlare ancora di sè. Ah, si, sì. E poi diamo un’occhiata allo scicchissimo ex Milan Keisuke Honda. E, ancora: ricordate Jocelyn Angloma? Che cosa c’entra lui con Honda e il Mago Hiddink? Se fare il ct della Nazionale avesse una gerarchia di tipo militare, i tre sarebbero pari grado. Ma come, un monumento della panchina come Guus con due signori il cui curriculum da allenatore lo si potrebbe scrivere sullo scontrino del Bar? Sì, perchè il punto di congiunzione tra questi tre arriva direttamente da un film di Verdone: "Lo famo strano" e cioè, lo facciamo strano.

E loro, l’hanno fatto strano eccome. L’ex Inter Angloma allena Guadalupa, Honda fa il ct della Cambogia e contemporaneamente gioca con il Neftçi Baku. Guus Hiddink dopo aver guidato qualsiasi cosa si muovesse intorno a un pallone - Psv, Real, Valencia, Chelsea e Betis tra i club e poi, da ct ha vissuto una vita da tabellone del Risiko: Corea del Sud, Australia, Russia, Olanda, Cina Under 21, Turchia - adesso è ct del Curaçao, isola dei Caraibi e nazione costitutiva del Regno dei Paesi Bassi. E quel diavolo di Guus s’è messo in testa di presentarsi in Qatar con con questa gemma del Caribe, numero 79 del ranking Fifa, niente male se si considera che al mondo ci sono 211 squadre nazionali. E in ogni caso, dispone di giocatori che militano in Olanda o in Premier, come i fratelli Juninho e Leandro Bacuna. La strada è molto lunga ma Guus ha cominicato alla grande: 5 gol a St.VincentGrenadines e vittoria a Cuba che gli valgono il punteggio pieno nel girone.

E non lo fanno strano solo loro . Gianni De Biasi, dopo aver incantato in Albania è ct dell’Azerbaigian. La panchina albanese è invece finita sotto le esperte terga di un uomo che ha fatto la storia recente del nostro pallone, tra Napoli e Lazio: Edi Reja, 75 anni passati e la voglia di un ragazzino o, meglio, la stessa voglia che aveva quando si è seduto per la prima volta in panchina, nel 1979 col Molinella. Edi ha già stabilito un record con cinque vittorie di fila prima di perdere in casa con l’Inghilterra. Altro giro e troviamo l’ex Napoli e tante altre squadre Roberto Bordin che adesso è ct della Moldavia. Lui era uno di quei mediani che faceva della sostanza una religione e quella sostanza l’ha portata sulla panchina dello Sheriff di Tiraspol, dove ha vinto due titoli di fila, exploit che gli è valso l’investitura da ct.

C’era una volta uno dei fedelissimi di Vujadin Boskov alla Sampdoria, Srecko Katanec, grande protagonista dello scudetto proprio con l’attuale collega Roberto Mancini. Katanec adesso è seduto sulla panca dell’Iraq. A San Marino c’è, invece, un fedelissimo di Arrigo Sacchi, Franco Varrella, che fu suo vice in azzurro, non ha mai allenato oltre la serie B ma s’è tolto lo sfizio di entrare a Wembley da ct per affrontare l’Inghilterra e perdere nettamente (5-0) ma con onore. Eppoi, quello che doveva essere l’enfant prodige del calcio italiano. Devis Mangia, che ct lo è già stato della nostra Under 21 - e adesso si gode la brezza marina da ct dell’Isola di Malta.