Giovedì 25 Aprile 2024

CR7 gol a peso d’oro per un altro anno di Juve

Col Milan cerca la rete n.100 in bianconero per "finanziarsi" la permanenza a Torino: senza Champions, ricavi in calo di almeno 60 milioni

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di Gianmarco Marchini

A un certo punto, nella tempesta di Udine, Ronaldo deve aver fatto una botta di conti. Ho trentasei anni, guadagno trentuno milioni a stagione e, in fondo, a Torino e in Italia non si sta poi così male. Ha tirato fuori il mantello e in sei minuti ha stravolto il finale del film, afferrando per la mano una Juventus in caduta libera nel vuoto. Cristiano, il Clark Kent portoghese, ha regalato così un’altra chance a sé e alla sua squadra di restare sul treno diretto in Champions dove a bordo sgomitano quattro squadre, ma i posti a sedere sono soltanto tre.

Ronaldo e la Juve, legati a doppio filo dalle logiche milionarie del pallone. Già, perché entrare o restare fuori dalla Champions fa una differenza abissale: in cifre, qualcosa che balla dai 60 agli 80 milioni, considerando il gettone di partecipazione a cui sommare i ricavi da sponsor, bonus partite e incassi da stadio. Esserci o non esserci in Europa, questo è il grande dilemma bianconero. Dopo il terzo fallimento su tre nella ’sua’ competizione, Cristiano sembrava aver trovato la risposta giusta: andarsene, perché la clessidra della sua carriera ha sempre meno granelli di sabbia e il tempo investito a Torino non ha dato i frutti sperati. Una consapevolezza reciproca, però, visto che anche la società ha cominciato a pensare seriamente a un futuro da meno stelle, ma più sostenibile. E il primo nome nella lista dei sacrificabili era proprio quello di Cristiano che grava sul bilancio per trentuno milioni d’ingaggio fino al 2022, per non parlare di quanto sia costato in termini tecnici, avendo cambiato tre allenatori da quando c’è lui. Tutti diversi, ma ugualmente incastrati tra i fili di una matassa impossibile: vincere e convincere partendo dal presupposto (obbligatorio) di Ronaldo. Ma le cose possono cambiare in fretta, in sei minuti appunto. E allora ecco la doppietta che stende l’Udinese, rialza la Juve e rimette CR7 al centro del mondo bianconero. Come se in un attimo lui avesse capito che il suo futuro è ancora a Torino e il club avesse ritrovato in lui l’uomo su cui puntare per la stagione del rilancio.

Del resto, per separarsi nel calcio non basta sempre la volontà delle due parti: ne serve spesso una terza. Si pensava fosse il Real, l’amata Casa Blanca. Ma nelle ultime settimane Perez ha escluso categoricamente il ritorno del più amato degli ex, complice anche un Haaland pronto a correre in Spagna. Le minestre riscaldate piacciono poco a tutti, figuriamoci poi se proposte al prezzo del caviale. Tanto che Jorge Mendes si è sentito rispondere dai Glazer: grazie, ma non andiamo oltre i 17 milioni. Questa la cifra giusta per il Cristiano-bis secondo i proprietari americani del Manchester United, che pure per gli intramontabili campioni un debole dovrebbero averlo visto che hanno rinnovato solo pochi mesi fa il contratto al 43enne Tom Brady con i Tampa Bay, l’altro giochino di famiglia. Già, l’America sarebbe pronta a coprire di dollari CR7. Ma lui ha ancora record da inseguire nel calcio che conta. Il più vicino è il gol numero 100 in bianconero: domenica c’è il Milan, diretto avversario alla Champions. Una rete che potrebbe valere oro.